“Papà diceva legatela a letto”, 19enne costretta a rimanere incinta dopo nozze combinate: genitori arrestati

Dopo mesi di abusi e costrizioni di ogni tipo da parte dei genitori, ha finto di cedere e arrendersi ai familiari che pretendevano rimanesse incinta dopo le nozze da loro combinate. Solo così la 19enne di Rimini è riuscita a salvarsi evitando un secondo caso Saman e facendo arrestare padre e madre. I genitori, entrambi bengalesi, sono stati arrestati dai carabinieri con l’accusa di maltrattamenti in famiglia, sequestro di persona, somministrazione forzata di farmaci e induzione a matrimonio forzato, dopo la denuncia della ragazza che attraverso un’amica era uscita contattare il consultorio di Rimini.
Portata in Bangladesh con una scusa e costretta a sposarsi
La giovane, che vive in Italia dall’età di 7 anni, nel nostro Paese viveva un normale vita di una ragazza della sua età e aveva anche con un fidanzato ma tutto è crollato improvvisamente quando con un sotterfugio, alla fine del novembre scorso, è stata portata nel Paese di origine dai due genitori, 55 anni il padre, 42 la madre. Qui i genitori le hanno sottratto documenti e cellulare e preparato per lei un matrimonio già combinato con un 40enne che mai aveva visto e a cui è stata costretta con la forza nel dicembre scorso. “Il giorno delle nozze piangevo per la disperazione, ma tutti pensavano fosse felicità” ha rivelato al Corriere di Bologna la giovane che vive ora in una località segreta dopo le minacce dei parenti.
“Sei di proprietà di tuo marito e adesso devi rimanere incinta”
Un matrimonio a cui sono seguiti numerose violenze e abusi per costringerla a rimanere incita dell’uomo scelto dal padre. “Sei di proprietà di tuo marito e adesso devi rimanere incinta”, le avrebbe ripetuto la madre. Secondo l’accusa, le sarebbero stati somministrati sonniferi, tranquillanti e farmaci di vario genere per favorire la gravidanza a cui lei però si è opposta in ogni modo.
“Mio padre aveva detto a mia madre di legarmi al letto e rompermi le ossa per evitare di fuggire. Poi furono messi lucchetti alla porta, per impedirmi di uscire” ha ricostruito la vittima degli abusi, raccontando di essere stata più volte abusata sessualmente e contro la sua volontà dal marito. Un incubo senza via di uscita ma al quale però fortunatamente ha messo fine con uno stratagemma. Ha finto di voler cedere alle richieste chiedendo di essere riaccompagnata per un breve periodo in Italia per visite mediche e una gravidanza più tranquilla. Attraverso un’amica, però, è riuscita mettersi in contatto con il consultorio di Rimini che ha contattato le forze dell’ordine che hanno atteso il loro rientro in aeroporto facendo scattare l’operazione Saman 2. Nell’aprile scorso i carabinieri quindi hanno eseguito una ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari emessa dal Gip nei confronti di padre e madre.