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Paolo Borsellino, 27 anni fa la strage di via D’Amelio: il ricordo a Palermo

Ricorre oggi il 27esimo anniversario della strage di via D’Amelio, in cui persero la vita il giudice antimafia Paolo Borsellino e i 5 agenti della scorta Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina, Claudio Traina ed Emanuela Loi. Tanti gli appuntamenti in programma a Palermo: per la prima volta le celebrazioni saranno senza la sorella Rita.
A cura di Ida Artiaco
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Ricorre oggi il 27esimo anniversario della strage di via D'Amelio a Palermo: era il 19 luglio 1992 quando si verificò l'attentato nel quale rimasero uccisi il giudice antimafia Paolo Borsellino e i cinque uomini della sua scorta Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina, Claudio Traina ed Emanuela Loi, prima donna a far parte di una scorta e anche prima donna della polizia di Stato a cadere in servizio. Tanti sono gli appuntamenti in programma oggi in tutta Italia per ricordare cosa accadde quella domenica di luglio di 27 anni fa, quando una Fiat 126 rubata, contenente circa 90 chilogrammi di esplosivo, telecomandata a distanza, deflagrò all'altezza del civico 21, dove viveva la mamma del giudice, portando morte e distruzione. Erano passati solo 2 mesi dall'attentato di Capaci, in cui morirono Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e ancora gli agenti della scorta, come uno degli atti della lotta ai Cosa Nostra. È questa la prima volta che le celebrazioni per la strage di via D'Amelio si svolgono senza Rita Borsellino, sorella minore di Paolo, morta nell'agosto scorso. Nonostante il tempo trascorso, restano ancora molti misteri, tra depistaggi e omissioni, su quel che successe in via D'Amelio, di cui il boss superlatitante Matteo Messina Denaro è accusato di essere uno dei mandanti.

Paolo Borsellino, anniversario della morte: alle 16.58 minuto di silenzio

Sarà una giornata ricca di appuntamenti per celebrare il 27esimo anniversario della strade di via D'Amelio. Proprio sul luogo dell'attentato, già a partire dalle 9 c'è l'omaggio del presidente della Regione, Nello Musumeci, e poi fino alle 13 un lungo momento dedicato ai bambini "Coloriamo via d'Amelio: il 19 luglio per i cittadini di domani", con animazione, laboratori, letture a cura del "Centro studi Paolo e Rita Borsellino", in collaborazione con gli studenti del Corso di laurea in Scienze della Formazione primaria Uke, Nati per leggere Sicilia, Laboratorio Zen insieme, Associazione "Il Quartiere" di Monreale, Centro di animazione territoriale "San Giovanni Apostolo", Centro "Santa Chiara", Associazione Lievito, Emmaus Palermo, campo estivo Coni "Sport: un diritto per tutti", "Casa di Paolo". Poi alle 10:30 è in programma un dibattito nel chiostro della questura con il capo della polizia Franco Gabrielli; ancora alle 15 ci sarà la deposizione di una corona d'alloro per i caduti, presso la caserma Lungaro. Infine tutto si fermerà per il minuto di silenzio, alle 16.58, l’orario preciso dell'esplosione della bomba.

Borsellino, il ricordo del fratello Salvatore: "Memoria significa lotta"

"Quest'anno mi riesce più difficile partecipare alle celebrazioni perchè non c'è Rita, ma sono felice che, per la prima volta, questo anniversario sia stato programmato insieme dal movimento delle Agende rosse e dal Centro studi Paolo Borsellino. Per me non si tratta solo di fare memoria, ma di lotta perchè ogni volta dobbiamo ricordare che a ucciderlo non è stato il nemico, bensì il fuoco che proveniva dalle sue spalle, da chi doveva combattere insieme a lui", ha detto Salvatore Borsellino, fratello di Paolo e Rita. Per altro, quest'anno l'anniversario della strage di via D'Amelio arriva a pochi giorni di distanza dalla pubblicazione di alcuni audio, rimasti segreti fino ad ora, dello stesso giudice dagli archivi, ora desecretati, della Commissione parlamentare antimafia. "In questi video vediamo un Paolo Borsellino arrabbiato, non ce la fa a portare avanti il lavoro, è troppo e il magistrato non riesce a gestire un numero di procedimenti troppo elevato", ha detto il procuratore nazionale antimafia, Federico Cafiero De Raho. In uno degli audio si sente Borsellino chiedere proprio alla commissione antimafia del 1984, quindi 8 anni prima della sua morte: "Che senso ha essere accompagnato la mattina per poi essere libero di essere ucciso la sera?".

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