Palermo, si separa e non può più permettersi una casa: donna vive per 9 mesi in aeroporto

Confusa tra i tantissimi passeggeri che ogni giorno transitano per l’aeroporto “Falcone e Borsellino” di Palermo, una donna di cinquantanove anni per lunghi nove mesi ha praticamente fatto diventare la sua casa lo scalo siciliano. Lì la signora Gabriella ha dormito e mangiato, dato che non aveva più la possibilità di vivere in una normale casa. La signora, secondo quanto raccontato dai media locali, si è “trasferita” in aeroporto lo scorso aprile e vi è rimasta fino a quando non è stata notata dai poliziotti e segnalata al Comune.
Ogni giorno vagava tra l'area partenze e arrivi senza farsi notare – Alle nove di sera sistemava il sacco a pelo nella terrazza e al mattino alle 5 era già al bar per il primo caffè. Durante il giorno vagava fra l’area partenze e arrivi spingendo il carrello con i suoi oggetti personali proprio come fosse uno dei tanti passeggeri in transito. “In aeroporto – ha raccontato dopo che è emersa la sua storia – tutti mi hanno accolto e presto sono diventata la confidente di chi lavorava lì. Le ragazze mi raccontavano le loro pene d’amore”. “Adesso mi piacerebbe pubblicare un libro per dare voce a tutte le persone come me che da un momento all’altro perdono tutto e che possono rischiare di fare una brutta fine. Per fortuna ho trovato solo persone che mi hanno voluto bene”, ha aggiunto la signora.
I suoi modi non lasciavano pensare fosse in difficoltà – Da quanto è emerso, la signora Gabriella è stata costretta a vivere nello scalo di Punta Raisi dopo che si è separata dal marito e si è ritrovata con appena trecento euro di mantenimento al mese. Una somma che non le ha dato la possibilità di trovare una casa. Solo quanto riusciva a mettere da parte un po’ di soldi se ne andava in un B&B per fare una doccia e dormire per qualche ora su un normale letto. “Non ha mai creato problemi – ha detto Antonio Coccia, dei servizi sociali del Comune, parlando della cinquantanovenne -, i suoi modi dignitosi non lasciavano sospettare che fosse in difficoltà così serie”. Dopo la segnalazione ai servizi sociali del Comune di Cinisi la donna è stata ospitata dalla cooperativa LiberaMente che gestisce un bene confiscato alla mafia proprio nei pressi dell’aeroporto palermitano.