Palermo, sbarcati mille migranti: tra loro, una donna morta per fare da “scudo” ai figli

Non accennano a diminuire gli sbarchi sulle coste italiane: ieri mattina la nave Dattilo della Guardia Costiera ha trasportato a Palermo più di mille migranti, dieci dei quali deceduti durante la traversata. Nelle stesse ore la nave spagnola Navarra ha condotto ad Augusta, in provincia di Siracusa, altri 712 profughi, mentre due giorni fa la Bourbon Argos di Medici senza frontiere era approdata nel porto di Catania con 867 persone, tra cui 119 donne e otto bambini, quattro dei quali neonati; altri 300 sono arrivati a Pozzallo con la nave Hos Hestia di Save the Children: tra i migranti anche il corpo ormai senza vita di una giovane donna che era stato trovato a bordo di un gommone, vegliato dai suoi due figli. A quanto pare la donna sarebbe morta schiacciata proprio nel tentativo di fare da "scudo" ai suoi figli: decine di migranti infatti sono stati costretti ad accalcarsi nella prua quando l'imbarcazione su cui viaggiavano, dopo cinque ore di navigazione, ha subito un guasto e rischiato di affondare. Tra le persone soccorse anche il presunto scafista.
Mentre proseguono gli sbarchi il Ministro degli Esteri Paolo Gentiloni e il commissario europeo per le Migrazioni Dimitris Avramopoulos in un commento sul quotidiano la Repubblica, a pochi giorni da una visita congiunta in Niger, Mali e Senagal, hanno scritto: "Il futuro dell'Africa è in effetti una delle principali sfide globali del XXI secolo, dal momento che entro il 2050 la sua popolazione raggiungerà i 2,4 miliardi di persone, con le relative implicazioni in termini, tra l'altro, di pressione demografica e flussi migratori". Secondo i due diplomatici "l'Unione europea, leader mondiale negli aiuti allo sviluppo, ha le risorse per favorire la realizzazione in Africa di infrastrutture economiche e sociali che riducano la spinta all'emigrazione. L'aiuto allo sviluppo locale, regionale e nazionale può contribuire a risolvere le cause profonde della migrazione irregolare. Siamo inoltre in grado di offrire aiuti e programmi per il reinserimento e la formazione dei migranti che devono essere rimpatriati o che decidono di ritornare in Africa".