Palermo. L’ex covo di Totò Riina diventa una caserma dei Carabinieri

Un finanziamento di 1.309.064 euro stanziato dall'assessorato regionale delle Infrastrutture e della Mobilità che porterà alla realizzazione di una stazione dei carabinieri, edificata su di un terreno di 1720 mq e composta da un piano seminterrato e da un piano rialzato, per una superficie coperta di 500 mq. Una notizia fine a sé stessa, se non fosse che la caserma sarà costruita in quello che un tempo era il covo del boss dei boss, Salvatore Riina, nella top ten dei criminali più pericolosi di tutti i tempi. Quella villa in via Bernini 54, nel quartiere Uditore di Palermo, dal quale Totò veniva catturato dai carabinieri il 15 gennaio del 1993, ora sarà l'immobile che ospiterà le stesse forze dell'ordine dell'Arma.
Da covo di mafia a caserma dei carabinieri
Un milione e trecento mila euro, dunque. Fondi destinati all’edilizia residenziale pubblica sovvenzionata, reperiti presso la Cassa Depositi e Prestiti. Denaro che permetterà anche l'acquisto e la fornitura delle attrezzature necessarie per il completa funzionamento della struttura militare. Alla villa di Riina andranno ad aggiungersi due ulteriori nuclei abitativi, utilizzati come alloggi di servizio del personale. I lavori di ristrutturazione dureranno 12 mesi.
Va detto che la gestione dei beni confiscati alle organizzazioni criminali, come la Mafia, non è cosa facile. Delle circa 8.400 proprietà fra immobili e terreni, infatti, la maggior parte resta nelle mani dello Stato. Frutto del riciclaggio di soldi di mafia, provenienti da traffici di droga e altre attività illegali, questi beni molto spesso rimangono senza acquirenti. Quasi fossero maledetti.
Siamo sicuri, però, che "La Bestia" – questo uno dei soprannomi di Riina – almeno in questo avrebbe preferito che a farsi avanti fosse stato un compratore qualsiasi.