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Palermo, dava “in affitto” il figlio di 18 mesi a un’altra donna per 100 euro al mese

Aveva dato “in affitto” il figlioletto di 18 mesi a un’altra donna: la giovane madre dovrà ora rispondere di abbandono di minore. Il piccolo è stato affidato ai servizi sociali di Palermo.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Riceveva 100 euro al mese per "dare in affitto" il suo bimbo di 18 mesi a una donna, conosciuta in una comunità per tossicodipendenti, alla quale era stata tolta la potestà genitoriale. Le forze dell'ordine di Palermo, dopo un'indagine lampo effettuata sul caso, hanno affidato il piccolo ai servizi sociali del Comune. Per quanto fatto, gli agenti del commissariato Brancaccio sono stati premiati questa mattina a Palazzo delle Aquile da sindaco Roberto Lagalla,

Il caso è emerso col il ricovero della prima figlia della donna, una bimba di due anni e mezzo, all'ospedale Buccheri La Ferla. Secondo quanto riporta PalermoToday, primo a diffondere la notizia, il padre della piccola è rimasto accanto a lei per tutto il tempo, mentre la madre ha continuato a farsi viva con qualche telefonata.

Il comportamento sospetto della donna ha fatto scattare la chiamata alla polizia che ha poi iniziato gli accertamenti. Gli agenti del commissariato Brancaccio hanno scoperto attraverso i servizi sociali che la coppia aveva un secondo figlio di cui però non si avevano notizie.

Le autorità hanno quindi dato il via alle ricerche sul territorio con perquisizioni e interrogatori. In breve tempo hanno scoperto che la madre vive con un altro uomo in un paese del Trapanese. Il piccolo, invece, è stato ritrovato in un appartamento in zona stazione centrale con un'altra donna.

Proprio lei ha raccontato alle forze dell'ordine di aver pagato la madre biologica del bimbo per poterlo tenere con sé: 100 euro al mese in cambio dell'affetto del neonato dopo aver perso la potestà genitoriale sui suoi figli. La procura ha aperto un fascicolo per abbandono di minore in attesa di definire altre eventuali ipotesi di reato.

Il bimbo è stato affidato prima ai servizi sociali e poi a una comunità per minori situata a Palermo. Al momento del ritrovamento, le sue condizioni di salute erano buone.

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