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Palagonia, 24enne uccise lo zio, va in carcere: no a legittima difesa, fu omicidio premeditato

Dai domiciliari va in carcere Vincenzo Buscemi, il 24enne che il 20 ottobre scorso uccise lo zio Giuseppe dopo una lite avuta nella sua casa di Palagonia. Aveva sostenuto la tesi della legittima difesa, ma dalle indagini è emerso un quadro differente.
A cura di Susanna Picone
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Va in carcere Vincenzo Buscemi, il bracciante agricolo di 24 anni che la sera del 20 ottobre scorso uccise lo zio Giuseppe dopo una lite avuta nella sua casa di Palagonia, all'interno di un rustico di contrada Vanghella, una zona isolata del comune catanese.

Per l’indagato, che era finito ai domiciliari dopo il delitto, ora il gip del tribunale di Caltagirone ha disposto il carcere. Durante l'interrogatorio di garanzia Buscemi aveva sostenuto la tesi della legittima difesa, affermando di essersi avventato contro lo zio nel tentativo di disarmarlo e che a quel punto erano partiti i colpi dall'arma da fuoco.

Ma dalla successiva attività investigativa, condotta dai militari dell’Arma, sarebbe invece emersa la piena disponibilità dell'arma, peraltro rubata, a Buscemi e la premeditazione nel delitto. Sarebbe insomma emersa una dinamica dei fatti del tutto differente da quella sostenuta dall’uomo.

Questo nuovo e grave quadro indiziario ha fatto propendere per la detenzione in carcere per il giovane. A eseguire l’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti del 24enne i carabinieri della compagnia di Palagonia.

Dalle indagini dei carabinieri, ha sostenuto la Procura, "in una fase del procedimento nel quale non è ancora intervenuto il contraddittorio con l'indagato su questi nuovi punti", sarebbe "emersa la piena disponibilità dell'arma, peraltro oggetto di furto, all'indagato e la premeditazione nel delitto", e "una dinamica dei fatti differente da quella sostenuta".

Dopo la tragedia, sul posto nel Catanese erano intervenuti i carabinieri: avevano trovato il corpo della vittima e, accanto, a poca distanza, dei familiari.

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