Pakistan, riprese le ricerche degli alpinisti Daniele Nardi e Tom Ballard. Negativo primo sorvolo

A otto giorni dalla scomparsa sono riprese questa mattina le ricerche Daniele Nardi e Tom Ballard, dispersi mentre tentavano di scalare il Nanga Parbat, una delle cime più alte del pianeta: la prima perlustrazione, effettuata oggi da un elicottero militare pachistano, ha avuto esito negativo. Lo stesso velivolo ha trasportato la squadra di soccorritori del basco Texikon, depositandola a 4.850 metri tra il campo 1 e il campo 2. Texikon, assieme a un altro alpinista, sta ora cercando di raggiunge a piedi il campo 2 mentre si stanno preparando i droni per una perlustrazione più accurata. Lo ha reso noto Karrar Haidri, segretario del club alpinismo del Pakistan. Le operazioni di soccorso erano state bloccate durante il weekend a causa del maltempo e prima ancora avevano incontrato non poche difficoltà a causa delle crescenti tensioni militari tra India e Pakistan.
Daniele Nardi, 42enne italiano di Sezze, in provincia di Latina, e il 30enne britannico che da una decina di anni vive a Vigo di Fassa, in Trentino, sono dispersi ormai da otto giorni, da quando stavano tentando la scalata allo Sperone Mummery sulla parete Diamir, parete rocciosa minacciata continuamente da valanghe di ghiaccio che mai nessun alpinista è riuscito a superare durante i mesi invernali. Non è escluso che i due esploratori si siano imbattuti proprio in una valanga.
Ieri Stefania Pederiva, fidanzata di Ballard, in un'intervista rilasciata al Sunday Times ha dichiarato: "Non c'è più speranza". La donna ha raccontato l'ultima telefonata con il compagno, il 22 febbraio: "Si annoiava al campo base. Era felice di andare e non ha preso il telefono con lui. Era calmo e stava bene. Aveva perso peso a causa dell'altitudine". Anche Reinhold Messner, uno dei più grandi alpinisti di tutti i tempi, ha lasciato ben poco spazio alle speranze: "Purtroppo la speranza di trovarli vivi è prossima allo zero. Probabilmente sono stati uccisi da una grande valanga. Da quella parete dove si trova lo sperone Mummery scendono valanghe che sono blocchi di ghiaccio. Nella zona alta il ghiaccio è vivo, spinge sui seracchi e quindi si staccano blocchi ghiacciati".