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“Pagate, non siete figli di contadini”. Preside di Messina insulta gli studenti poi si scusa

Lilia Leonardi, dirigente scolastica del liceo scientifico Seguenza di Messina, ha pronunciato due giorni fa una frase decisamente discutibile durante un’assemblea studentesca. Chiedendo alle ai ragazzi un contributo economico ha infatti detto: “Questo è un liceo di alto prestigio, non è come le scuole di montagna, non siete figli di contadini”.
A cura di Davide Falcioni
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"Questa è una scuola di prestigio, voi non siete figli di contadini". Sono le incredibili parole che si è fatta sfuggire due giorni fa Lilia Leonardi, dirigente scolastica del liceo scientifico Seguenza di Messina. La preside stava partecipando a un'assemblea autoconvocata dagli studenti, che contestavano anche la richiesta di denaro, 75 euro, per un contributo alle spese della scuola. La preside era quindi intervenuta al microfono dal pianerottolo della scala antincendio dicendo: "Si tratta solo di 50 euro, il costo di un caffè a settimana, non credo che le vostre famiglie non possano permettersi un caffè al giorno". E poi la frase incriminata: "Questo è un liceo di alto prestigio, non è come le scuole di montagna, non siete figli di contadini". Frasi decisamente discutibili che avevano infatti scatenato le proteste degli studenti, che avevano anche fatto girare un video sulle pagine social.

Le scuse della preside: "Frase infelice, non volevo offendere nessuno"

Ebbene, a due giorni di distanza Lilia Leonardi ha ammesso la gaffe e deciso di scusarsi: "Voglio esprimere il mio dispiacere per quanto sta accadendo. La parte di video che circola in rete in questi giorni, relativa al mio discorso, contiene due infelici espressioni che involontariamente ho utilizzato e che potrebbero aver offeso alcune famiglie. Non era assolutamente mia intenzione offendere nessuno. Chiedo scusa a tutti". La preside ha spiegato: "Il mio discorso non voleva sminuire nessuno e chi mi conosce lo sa. Anche se ammetto che effettivamente possa apparire così, a causa della scelta infelice di alcuni paragoni e di questo mi scuso. Nella mia esperienza di insegnante e poi di preside, anche in scuole non di città ma di piccoli centri anche montani, ho incontrato studenti splendidi e famiglie piene di valori. Io stessa provengo da una famiglia non ricca, che ha fatto sacrifici per farmi studiare, perciò non potrei mai venir meno al rispetto verso persone con le quali mi identifico".

E infine: "Sono stata preside, per anni, di un istituto professionale alberghiero e posso dire con orgoglio che ho lavorato con ragazzi pieni di passione e bravissimi nelle proprie materie di indirizzo. Conservo ancora nel cuore il loro ricordo. Mi dispiace, quindi, di non essere riuscita a far passare il pensiero che in realtà volevo esprimere. Infatti, sono sempre preoccupata di non trovare i soldi per far funzionare la scuola, che necessita di continui interventi che la Provincia non garantisce più da tempo. Ecco perché al momento dell’iscrizione sono costretta a chiedere alle famiglie un contributo di 50 euro".

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