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Ora legale, il 29 marzo si cambia: si dorme un’ora in meno, attenzione agli effetti collaterali

Nel weekend torna l’ora legale: nella notte tra sabato 28 e domenica 29 marzo le lancette verranno spostate in avanti di un’ora, dalle 2 alle 3. Ciò significa che dormiremo un’ora in meno ma risparmieremo di più, a livello di energia e di consumi. Attenzione, però, agli effetti collaterali di questi mini jet lag sulla salute umana.
A cura di Ida Artiaco
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Manca poco al cambio d'ora. Nella notte tra sabato 28 e domenica 29 marzo si passerà all'ora legale. Le lancette dell'orologio verranno spostate in avanti di un'ora, dalle 2 alle 3. Ciò significa che dormiremo un'ora in meno, ma anche che le giornate si allungheranno, sancendo ufficialmente l'inizio della stagione primaverile, e che potremo risparmiare in termini di consumi ed energia. E così sarà fino al 25 ottobre prossimo, quando tornerà l'ora solare. Ma attenzione agli effetti collaterali che il cambio d'ora può portare alla salute delle persone. Tuttavia, questa "usanza" potrebbe non durare per sempre: la Commissione europea, infatti, non ha ancora deciso se abolire o meno il passaggio da ora solare a legale e viceversa.

Dall'ora solare all'ora legale: meno consumi e più ore di luce

Con il passaggio dall'ora solare all'ora legale, che in Europa avverrà domenica prossima, 29 marzo, si dormirà un'ora in meno ma soprattutto durante il corso della giornata si avranno a disposizione più ore di luce, facendo buio di sera un'ora più tardi. Il che comporterà evidenti risparmi sia in termini di consumi che si energia, sfruttando un minore uso dell'illuminazione elettrica. Solo in Italia, infatti, con l'ora legale tra i mesi di aprile e ottobre si risparmiano circa 150 milioni di euro all’anno di energia, per un totale di 500 milioni di kilowattora secondo uno studio realizzato da Terna, che si calcola equivalga al fabbisogno di circa 150mila famiglie all’anno.

Cosa succede al nostro corpo con il cambio d'ora

Molti esperti definiscono il cambio d'ora come un vero e proprio jet lag, una sorta di cambio di fuso, che può portare gli stessi effetti collaterali. Non bisogna preoccuparsi, dunque, se domenica prossima, al passaggio da ora solare a ora legale, si avvertirà insonnia o stanchezza. Anche questo poco tempo in più alla luce, in ogni caso, può ritardare il sonno e la produzione di melatonina normalmente favorita dal buio. Del resto, abbiamo un nostro orologio biologico, legato ai cosiddetti ritmi circadiani, ed è naturale avere delle difficoltà quando avvengono cambiamenti improvvisi come quelli introdotti dal passaggio tra ora solare e legale. Non a caso è stata scelta la domenica per far scattare il cambio d'ora: in questo modo le persone possono adattarsi in maniera meno traumatica alla variazione, dormendo un po' di più, ed evitare errori di nell'arrivare a scuola o al lavoro.

Cambio d'ora: perché non sarà l'ultima volta

Da tempo si sta ragionando a livello europeo sull'abolizione del passaggio dall'ora solare a quella legale. Quest'anno non sarà l'ultima volta che effettueremo il cambio d'ora, così come si pensava. L'Italia infatti ha detto di no all'abolizione del passaggio dall'ora solare a quella legale e viceversa. Lo ha comunicato lo scorso novembre a Bruxelles dopo che l'Unione europea aveva chiesto ai vari stati membri di prendere una decisione in merito entro e non oltre il mese di aprile e Roma ha detto la sua. Ma la battaglia non è ancora finita e la decisione finale ancora non è stata presa. Il termine ultimo di presentazione delle varie posizioni è comunque fissato ad aprile 2020 e ancora tutto può ancora cambiare.

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