Operai licenziati scrivono al Papa: “Costretti all’aborto per mancanza di lavoro”

Giovani disperati per il licenziamento e la mancanza di lavoro che si vedono costretti a ricorrere all'aborto per l'impossibilità di sfamare un futuro figlio. È il dramma di alcuni operai della multinazionale Micron, che opera a Catania e che ha deciso di tagliare numerosi posti di lavoro nel nostro Paese, denunciato dal direttivo della Fim Cisl in una lettera a Papa Francesco. "La multinazionale americana Micron ha messo 419 famiglie sul ciglio del burrone. Alcuni nostri colleghi che da poche settimane hanno ricevuto la grazia di aspettare un figlio, per sconforto e disperazione, pensano di ricorrere all'interruzione di gravidanza perché non potranno garantirgli un futuro dignitoso" si legge nello sconfortante messaggio inviato da alcuni delegati sindacali della Fim Cisl al Pontefice. Nella missiva si chiede al Papa di intercedere per "aiutarci a portare alle famiglie la speranza nella vita che viene da Dio".
Sciopero – Sul caso della Micron intanto i sindacati Cgil, Cisl, Uil ed Ugl hanno indetto uno sciopero a livello nazionale per il prossimo 6 febbraio per cercare di avviare una trattativa con l'azienda. La Micron però fino a questo momento ha confermato il piano di esuberi, 128 solo a Catania, e la procedura di messa in mobilità degli operai. Secondo i sindacati l’intento di tagliare il 40% del personale prefigura la volontà di dismettere totalmente la presenza in Italia dell’azienda e di lasciare per la strada un migliaio di ingegneri, tecnici e ricercatori. L’incontro tra le parti al Ministero dello Sviluppo economico è stato fissato per il 21 febbraio e per quella data è prevista anche una manifestazione di fronte alla sede ministeriale.