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Omofobia in discoteca: 7 ragazzi cacciati e aggrediti dalla security

Pestati perché gay. E’ accaduto a Varese: 7 ragazzi sono stati aggrediti dagli addetti alla security di una discoteca. La deputata Anna Paola Concia annuncia un’interrogazione parlamentare, biasimando la scarsa attenzione del governo.
A cura di Carmine Della Pia
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Omofobia in discoteca: 7 ragazzi cacciati e aggrediti dalla security

Un'aggressione omofoba che ha gettato nello sconforto la comunità LGBT e non solo, un episodio che ha generato panico in una discoteca la scorsa notte. A Luino, in provincia di Varese, sette ragazzi sono stati cacciati da un locale e aggrediti violentemente dal personale della security. Tra le vittime, anche il presidente provinciale di Arcigay Verbania e componente della segreteria nazionale dell'associazione, Marco Coppola. E' stato proprio lui a denunciare quanto accaduto, una nota da Arcigay informa: "I ragazzi stavano ballando su un cubo tra di loro quando, ‘identificati' come omosessuali, sono stati costretti a scendere, insultati, brutalmente pestati e infine allontanati dal locale". Poco dopo,"su richiesta dei ragazzi sono intervenuti i carabinieri e al pronto soccorso dell'ospedale locale sono state prestate loro cure immediate".

Concia: interrogazione parlamentare – Alla luce dell'episodio violento, la deputata del Pd, Anna Paola Concia, ha annunciato un'interrogazione parlamentare ai ministri competenti, accogliendo la diretta richiesta di Arcigay. Sarà presentata una denuncia anche all'Unar, Ufficio nazionale antidiscriminazioni, e all'Oscad, Osservatorio contro le discriminazioni delle Forze dell'ordine. A tal riguardo, la deputata Concia biasima la scarsa attenzione da parte del governo Monti, perché misure preventive per aggressioni come queste "sembrano non avere spazio nell'agenda politica".

Il caso di Palermo – L'interrogazione parlamentare per l'aggressione avvenuta a Varese sarà presentata ai ministri Fornero e Cancellieri. Il presidente del Comitato Bologna Pride 2012 è intervenuto sulla vicenda affermando: "L'aggressione pone di nuovo il problema della sicurezza delle persone omosessuali e della necessitá di intervenire concretamente, al di lá delle parole di circostanza, per contrastare il disprezzo e l'odio omofobico che ne minacciano libertà e dignità". A proposito di azioni legali contro l'omofobia, è da ricordare la sentenza del giudice di pace di Palermo, che condannò una coppia di coniugi a risarcire un ventenne. I due insultarono il giovane urlando "frocio, ci fai schifo", davanti a diversi testimoni.

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