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Omicidio Yara, la difesa di Bossetti vuole riaprire il caso: “Il dna c’è. Vogliamo superperizia”

Nuova svolta nel caso Yara Gambirasio. I legali di Massimo Bossetti, condannato all’ergastolo in via definitiva per l’omicidio della 13enne di Brembate di Sopra, hanno annunciato che richiederanno una superperizia che potrebbe far riaprire il caso: “Il dna c’è, denunciamo una frode processuale”
A cura di Ida Artiaco
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Nuova svolta nel caso dell'omicidio di Yara Gambirasio, la 13enne di Brembate di Sopra scomparsa nel novembre del 2010 e trovata cadavere poco dopo. I legali di Massimo Bossetti, che è stato condannato all'ergastolo in via definitiva per il delitto, hanno infatti annunciato l'intenzione di presentare una denuncia per frode processuale in vista di una richiesta di revisione del processo dopo un'intervista a un ex consulente del pm di Bergamo al settimanale Oggi. Il consulente sostiene che "il dna di Ignoto 1 è sempre stato al San Raffaele. L'abbiamo conservato. Ma grazie al settimanale scopriamo che non è vero. Il materiale genetico c'è sempre stato e c'è ancora. Anche se proprio in questi giorni stiamo restituendo il materiale genetico alla Procura di Bergamo che lo ha richiesto", ha sottolineato l'avvocato Claudio Salvagni.

La notizia arriva esattamente all'indomani del nono anniversario della morte di Yara. In realtà, il legale del carpentiere condannato all'ergastolo ha più volte in passato chiesto una superperizia che confrontasse il dna di Bossetti con quello di Ignoto 1, richieste che però sono state sempre respinte sostenendo che i reperti erano esauriti. "La superperizia si può e si deve fare. E se le notizie saranno confermate anche da una indagine difensiva per la quale ho già ricevuto mandato da Bossetti, verrà valutata ogni possibile azione per il ripristino della giustizia violata, non esclusa una denuncia penale per frode processuale", ha detto ancora Salvagni, il quale ha aggiunto che " la Procura lo ha sempre saputo".

Tuttavia, le rivelazioni di Oggi non sconvolgono Giorgio Portera, genetista della famiglia di Yara Gambirasio, secondo il quale "il fatto che ci fossero estratti custoditi dal genetista Casari non è una novità. Lui stesso l'aveva confermato nel processo di primo grado. Queste porzioni sono intorno alla traccia 31 G20 che ha dato la compatibilità più forte con Bossetti, che è esaurita. È giusto distinguere quindi, quando si dice che non c'è materiale. Lo stesso Casari analizzò questo tracce con i metodi più avanzati e io stesso riscontrai non potessero dare contributi in più rispetto a quelli già noti".

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