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Omicidio Siracusa, Laura uccisa con 16 coltellate al petto. Convalidato il fermo del compagno

Laura Petrolito, mamma 20enne trovata cadavere in un pozzo artesiano nelle campagne di Canicattini Terme, in provincia di Siracusa, è stata uccisa con 16 coltellate al petto e all’addome. Lo rivelano i risultati dell’autopsia. E mentre il paese siciliano si prepara ai funerali, in programma giovedì 22 marzo, il gip ha convalido il fermo del suo compagno, Paolo Cugno.
A cura di Ida Artiaco
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Laura Petrolito e il suo ex compagno.
Laura Petrolito e il suo ex compagno.

Colpita con almeno 16 coltellate e gettata in un fosso. Così è morta Laura Petrolito, la mamma 20enne ritrovata cadavere domenica scorsa, 18 marzo, nelle campagne di Canicattini Terme, in provincia di Siracusa. La conferma sulle cause del decesso della ragazza è arrivata dai risultati dell'autopsia: nello specifico, le ferite sono state individuate all’altezza dell’addome e del torace, che hanno danneggiato cuore, polmone, fegato e reni. Solo ulteriori esami potranno però stabilire se la vittima è morta prima o dopo essere stata gettata nel pozzo artesiano e quali siano state le lesioni fatali. Tuttavia, il medico legale, Francesco Coco, è riuscito a stabile approssimativamente l'ora del decesso intorno alle 22 di sabato sera, cioè poche ore prima del rinvenimento del suo corpo.

E mentre tutta il paesino siciliano si prepara a dare l'ultimo saluto a Laura, con il funerale che si svolgerà oggi, giovedì 22 marzo alle 15:30 nella Chiesa Madre di Piazza XX Settembre, e con la proclamazione del lutto cittadino, il gip del tribunale di Siracusa, Andrea Migneco, ha convalidato il fermo di Paolo Cugno, operaio di 26 anni, compagno della vittima e padre della sua bambina di 8 mesi, accusato di aver ucciso la ventenne. Il ragazzo, infatti, nel corso dell'interrogatorio di garanzia che si è tenuto nel carcere di contrada Cavadonna, dove è detenuto dall'inizio della settimana, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Cugno, stando ad una prima ricostruzione dei militari dell’Arma, in seguito all'ennesima lita avrebbe accoltellato la fidanzata, tentando poi di nascondere il corpo in un pozzo artesiano nelle campagna tra Noto e Canicattini Bagni.

La situazione tuttavia resta molto tesa ed anche per tale ragione i genitori e il fratello dell'indagato avrebbero preferito lasciare momentaneamente il paese, mentre la mamma e il papà di Laura non riescono a darsi pace per la morte della ragazza, che lascia una piccola di 8 mesi avuta dal suo ultimo compagno e presunto killer e un altro bimbo di 3 anni nato da una precedente relazione.

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