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Omicidio Santo Alario: assolto l’amico Giovanni Guzzardo. Resta l’ultimo ad averlo visto

Giovanni Guzzardo non è l’assassino di Santo Alario, Lo ha deciso il gup i Termini Imerese Stefania Gallì, che ha assolto ‘per non aver commesso il fatto’ l’amico di Santo Alario, che con lui scomparve più di un anno fa da Capaci (Palermo). Guzzardo fu rintracciato sette mesi dopo, nascosto in un casolare dove aveva tagliato i rapporti con tutti. Di Santo Alario, invece, non è stato ritrovato neppure il corpo.
A cura di Angela Marino
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Giovanni Guzzardo non è l'assassino di Santo Alario. Il 47 siciliano che rischiava l'ergastolo è stato assolto dall'accusa ‘per non aver commesso il fatto'.  Lo ha deciso  il gup di Termini Imerese, Stefania Gallì che ha assolto Giovanni Guzzardo dall’accusa di omicidio volontario e occultamento del cadavere, un'accusa che gli sarebbe costata l'ergastolo.  Santo Alario è stato visto per l'ultima volta insieme a Giovanni Guzzardo, la mattina del 7 febbraio 2018, mentre si allontanava con lui a bordo dell'auto di quest'ultimo, una Fiat Panda. È proprio il 42enne a riferire di questo insolito viaggio con il suo socio alla compagna, Rosalia Sparacio, alla quale manda un video dove girato dall'auto di Guzzardo, titolare del bar dove Santo lavorava a Capaci.

Qualche ora più tardi parte l'allarme per la scomparsa dei due. Si pensa immediatamente a una disgrazia, un incidente stradale, finché in aperta campagna, nella zona di Caccamo, a circa 400 metri di distanza dal lago Rosamarina, spunta la Fiat Panda dove viaggiavano i due soci. L'auto è intatta, vuota, non vi sono segni che possano ricondurre a un incidente e all'interno non vi sono segni di colluttazione o violenza. Il 7 maggio 2018, tre mesi dopo, arriva il colpo di scena. Giovanni Guzzardo viene ritrovato in un casolare di Termini Imerese, sta bene, ma viene immediatamente indagato per omicidio. Oggi Guzzardo è stato scagionato dall'accusa di omicidio e occultamento di cadavere, ma molto probabilmente la decisono del gup verrà impugnata dalla Procura, che aveva chiesto per Guzzardo il massimo della pena, mentre ancora si cerca il corpo di Alario. Quando la decisione è stata annunciata, il 47enne che ha passato questi mesi rinchiuso nel carcere di Enna, ha dovuto chiedere ai suoi avvocati che cosa volesse dire quella formula. Gli sono serviti alcuni minuti per capire che era un uomo libero.

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