Omicidio Riccardo Germani: dopo 22 anni arrestati i colpevoli

Riccardo Germani fu ucciso con quattro colpi di pistola in via Santa Caterina Villarmosa, alla Borghesiana, la sera del 27 gennaio del 1991. Dopo quasi ventidue anni da quel delitto hanno dei nomi il presunto killer e il mandante dell’omicidio. Il caso è stato risolto dopo la riapertura delle indagini avvenuta, per la terza volta, lo scorso mese di aprile. I carabinieri del Nucleo investigativo di Frascati hanno arrestato quello che ritengono sia il mandante dell’agguato – Renzo Valentini – e uno dei killer dell’uomo ucciso a Roma. Valentini è il titolare del più grande deposito giudiziario della Capitale ed era il socio in affari di Riccardo Germani. Sarebbe stato lui ad assoldare Maurizio Di Battista, detto “Er Bengala”, ritenuto il killer insieme a Paolo Marfurt, ucciso lo scorso 3 ottobre in un agguato. Di Battista si trovava già in carcere per un altro reato quando ha ricevuto la notifica dell’ordinanza.
Il socio della vittima considerato il mandante dell’omicidio – All’epoca dell’omicidio l’attenzione degli inquirenti si era concentrata sul contesto lavorativo della vittima: Germani era proprietario del 51% delle quote di una società che gestiva un deposito giudiziario nel quartiere di Torre Angela. Le quote restanti erano del presunto mandante del delitto. Tra i due ci sarebbero stati dei contrasti. Poco prima dell’omicidio la vittima era stata oggetto di continue minacce, anche telefoniche, e aveva subito un’aggressione da parte di almeno due persone rimaste ignote ma da subito ritenute inviate dal socio. All’epoca delle prime indagini sul delitto, Valentini fu ascoltato e fornì un alibi sorretto dalle dichiarazioni di alcuni testimoni. L’indagine fu archiviata nel luglio del 1992, poi riaperta nel settembre del 1997 e infine lo scorso aprile.