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Omicidio Reggio Emilia, è stata un’esecuzione: Salvatore Silipo è stato fatto inginocchiare e ucciso

Dante Sestilo, il settantenne di Cadelbosco Sopra (Reggio Emilia) gestore di un’autofficina di ricambi pneumatici accusato dell’omicidio di Salvatore Silipo, 28 anni, avrebbe fatto inginocchiare la sua vittima prima di aprire il fuoco: si sarebbe trattato di una vera e propria esecuzione sommaria.
A cura di Davide Falcioni
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Dante Sestilo, il settantenne di Cadelbosco Sopra (Reggio Emilia) gestore di un'autofficina di ricambi pneumatici in cui ieri è stato ucciso con un colpo di pistola Salvatore Silipo, 28 anni, è stato tratto in arresto la scorsa notte e condotto nel carcere di Reggio Emilia: l'anziano è accusato di omicidio, ricettazione e porto illegale di armi e munizioni. Il delitto è stato commesso ieri intorno alle 15 e 30 all'interno dell'officina del gommista, dove lavorava fino a pochi giorni fa anche la vittima e dove i due avrebbero avuto una violenta lite. Il presunto assassino è stato bloccato da due carabinieri di una pattuglia della stazione di Castelnovo Sotto che, allertati da un parente di Silipo, sono entrati nei locali dove hanno trovato e disarmato Dante Sestilo. La pistola – un revolver Smith e Wesson calibro 44 magnum, illegalmente detenuta e risultata rubata – è stata sequestrata insieme a 18 colpi di cui uno esploso. La salma della vittima è stata messa a disposizione della procura reggiana che coordina le indagini.

Sestilo fermato ieri pomeriggio da due giovani carabinieri

La scorsa notte il 70enne è stato interrogato negli uffici del Nucleo Investigativo a Reggio dal pm Piera Giannusa alla presenza del suo avvocato: l'uomo si è avvalto della facoltà di non rispondere. I due giovani carabinieri che l'hanno posto in stato di fermo, precisano dall'Arma, stavano transitando per Reggio dove avrebbero intrapreso servizio di ordine pubblico allo stadio, quando hanno udito le urla del cugino della vittima, che era appena fuggito. I militari si sono subito recati nell'officina, dove hanno individuato e disarmato l'omicida che ancora aveva l'arma in tasca.

La dinamica del delitto: sarebbe stata un'esecuzione

Stando a quanto emerso finora quella compiuta da Dante Sestilo sarebbe stata una vera e propria esecuzione. La vittima sarebbe stata chiamata in officina dai figli del titolare, Antonio e Francesco: la famiglia Sestilo – come spiega la Gazzetta di Reggio – lamentava la sparizione di alcuni beni della ditta, tra cui alcuni pneumatici, e avrebbe accusato Salvatore Silipo di aver commesso il furto insieme ad alcuni complici, tra i quali il cugino. Il 28enne ieri pomeriggio si è trovato davanti agli ex datori di lavoro e dopo una breve discussione sarebbe stato fatto inginocchiare; poi Dante Sestilo avrebbe premuto il grilletto mirando alla testa del giovane, che è morto sul colpo.

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