Omicidio Ravenna: il dermatologo tv accusato anche di violenza sessuale

“Sono innocente. Non ho ucciso io Giulia e vorrei sapere anche io chi è l’assassino”. Se lo chiede Matteo Cagnoni, il noto dermatologo arrestato con l'accusa di avere ucciso la moglie. Il 51enne però ora dovrà difendersi anche da una nuova imputazione: violenza sessuale, che va ad aggiungersi ai reati di omicidio volontario e occultamento di cadavere: la vittima era praticamente nuda, aveva solo il reggiseno, quando è stata rinvenuta cadavere nella villa abbandonata di famiglia a Ravenna. Un uomo con cui Giulia Ballestri aveva una relazione avrebbe detto agli inquirenti che Cagnoni pretendeva rapporti sessuali dalla moglie, rapporti che lei accettava per non aggravare i problemi matrimoniali, scrive Il Resto del Carlino.
L'autopsia sul corpo della vittima
Come già detto in precedenza, infatti, la coppia da qualche tempo aveva avviato le pratiche di separazione, “che era consensuale e tra i due non c’erano attriti”, ha assicurato il difensore del 51enne, l’avvocato Giovanni Trombini. Cagnoni, arrestato nella casa paterna di Firenze, poche ore dopo il ritrovamento del corpo della moglie, intanto ha risposto “a tutte le domande” del gip nel carcere di Sollicciano, dove attualmente è rinchiuso. Il giudice ha convalidato il fermo e disposto una nuova ordinanza di custodia cautelare.
Sono attesi per oggi i risultati dell’autopsia sul corpo della vittima, dopo la quale si attende il nullaosta per i funerali. Dall’esame si dovrebbe capire se la donna, prima di essere ammazzata a colpi di bastone, sia stata effettivamente costretta a subire un rapporto sessuale.
Cagnoni aveva assunto un detective per seguire la moglie
Non è chiaro se Cagnoni sapesse della presunta relazione extraconiugale della moglie, fatto sta che il dermatologo l’aveva fatta seguire da un investigatore “ma non in questo periodo”, e poi avrebbe affrontato l’amante, evidenzia sempre Il Resto del Carlino: “È normale che se un marito tiene alla famiglia affronti il presunto amante”, ha detto ancora l’avvocato Trombini, per il quale è altrettanto normale “che si sia rivolto a un detective”.