Omicidio Pierina Paganelli, chiesto il rinvio a giudizio per Louis Dassilva: la decisione il 23 giugno

La Procura di Rimini ha chiesto il rinvio a giudizio per Louis Dassilva. È stata fissata dal gup Raffaele Deflorio per il 23 giugno alle 9.15, l'udienza preliminare per il senegalese di 35 anni, in carcere dal 16 luglio scorso, accusato dell'omicidio della 78enne Pierina Paganelli, avvenuto a Rimini nel garage di via del Ciclamino il 3 ottobre 2023.
Il pubblico ministero Daniele Paci ha chiuso l'indagine lo scorso 12 maggio e ieri, lunedì 9 giugno, ha firmato la richiesta di rinvio a giudizio.
Il 35enne è accusato di omicidio volontario, aggravato dai motivi abbietti, dalla crudeltà, dall'aver commesso il fatto in orario notturno e approfittando delle condizioni di tempo, di luogo e di persona, tali da ostacolare la privata difesa, e dalla premeditazione. Rischia l'ergastolo.
Dassilva, difeso dagli avvocati Riario Fabbri e Andrea Guidi, ieri è comparso davanti al giudice per le indagini preliminari Vinicio Cantarini per l'udienza di incidente probatorio sugli audio della notte dell'omicidio.
Il 35enne che ha intrapreso già due volte lo sciopero della fame, continua a dirsi innocente e l'avrebbe ribadito anche davanti al gip, in un breve momento di pausa d'udienza.
La Procura e la squadra mobile della questura di Rimini sono convinti invece che sia l'unico presunto omicida. Il prossimo 23 giugno, se non ci saranno rinvii a seguito di istanze di nullità o eccezioni procedurali presentate della difesa di Dassilva, si saprà quindi la data l‘inizio del processo in Corte d'assise.
La prima udienza potrebbe già essere a metà settembre. In udienza preliminare ci sarà anche la possibilità per le parti offese di costituirsi parti civili, tra queste i figli e nipoti di Pierina Paganelli, rappresentati dagli avvocati Marco e Monica Lunedei.
Parte offesa al momento rimane anche la nuora di Pierina, Manuela Bianchi, la donna che con il 35enne aveva avuto una relazione extraconiugale e che dopo essere stata indagata per favoreggiamento personale ha confessato di aver incontrato Dassilva la mattina del 4 ottobre, giorno del ritrovamento del cadavere nel garage.
L'uomo le avrebbe quindi detto come comportarsi nel dare l'allarme. Le parole della Bianchi per la Procura sarebbero solo una conferma dei diversi indizi contro l'indagato.
Il processo per favoreggiamento per Manuela Bianchi, difesa dall'avvocata Nunzia Barzan e dal consulente Davide Barzan, segue un iter indipendente per il quale la Procura non ha ancora firmato la chiusura indagine.