Omicidio Pierina, la moglie di Dassilva dopo richiesta rinvio a giudizio: “Non dovrebbe stare in carcere”

"Sto accanto a Louis perché è in carcere da innocente, non dovrebbe essere lì. La vicenda giudiziaria non c'entra con quella personale. Sono sicura che lui avrebbe fatto lo stesso con me. La vicenda privata avrà una sua evoluzione quando uscirà dal carcere, non mi sento di anticipare niente. Le cose tra noi cambieranno, ma questo non c'entra con quanto sta accadendo dal punto di vista giudiziario". A parlare ai microfoni della trasmissione Ore 14 sera, è Valeria Bartolucci, moglie di Louis Dassilva, accusato dell'omicidio di Pierina Paganelli.
Il racconto di Valeria Bartolucci su Dassilva
Bartolucci ha ripercorso durante l'intervista la sua storia con Dassilva, confermando di credere alla sua innocenza. "Anche io come i familiari di Pierina vorrei assoluta chiarezza e che l'omicida venisse arrestato, ma non che venisse punito uno qualunque. Se Louis fosse colpevole non lo difenderei, non vorrei vivere con un assassino. Da subito la Procura si è concentrata su di lui, come se fosse stata ‘imbeccata'".

Bartolucci ha ribadito ai microfoni della trasmissione Rai di rimpiangere l'avvicinamento a Manuela Bianchi, nuora di Paganelli e amante di Dassilva quando, ormai nel 2023, la 78enne fu assassinata. "Non avrei mai dovuto farla entrare nella mia quotidianità e nella mia casa. Manuela sostiene che ero morbosa? Sono sconcertata, non è mai accaduto che volessi abbracciarla come diceva in quegli audio intercettati. Lei si infilava in casa mia a tutte le ore e io cercavo solo di starle vicino perché non passava un bel periodo: suo marito era in ospedale e non aveva buoni rapporti con la suocera. Questo era quello che pensavo, almeno".
"La vicenda privata mia e di Louis – ha ribadito Bartolucci – avrà chiaramente una sua evoluzione, non ho mai detto di non essere arrabbiata. Le nostre strade si separeranno? Di sicuro le cose non potranno rimanere come prima. Gli sono vicina perché so che è innocente e so che non dovrebbe stare in carcere".

Louis Dassilva tra richiesta di rinvio a giudizio e l'incidente probatorio sugli audio del garage
Nel frattempo Dassilva continua a fare i conti con gli accertamenti peritali per appurare cosa sia effettivamente accaduto nel garage di via Del Ciclamino la notte dell'omicidio. Per l'uomo è stato infatti chiesto il rinvio a giudizio con l'accusa di omicidio: la decisione in merito sarà presa il 23 giugno, mentre i legali del 34enne per ora si concentrano sull'incidente probatorio sugli audio registrati nei pressi del garage la notte del delitto.
I legali del 34enne hanno chiesto la ricusazione del consulente tecnico incaricato di analizzare le registrazioni di suoni e voci nel garage prima dell'omicidio e il tribunale di Rimini ha deciso di accoglierla. Il professore Michele Vitiello, specialista in informatica e fonica, era stato coinvolto nelle operazioni di incidente probatorio sui rumori captati nel garage di via del Ciclamino.
La ricusazione, come ha spiegato a Fanpage.it l'avvocato di Dassilva, Riario Fabbri, ha come motivazione un'ospitata dell'esperto durante la trasmissione Quarto Grado circa cinque mesi fa: in quell'occasione, Vitiello aveva già espresso alcune opinioni sugli audio.
L'udienza programmata per il 16 giugno, quindi, è stata spostata al 21 alle ore 12, giorno in cui sarà incaricato un nuovo perito per le analisi. L'altro esperto coinvolto è il colonnello dei Carabinieri Davide Zavattaro, responsabile della sezione fonica e grafica dei Ris di Roma e Messina.