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L'omicidio di Melania Rea

Melania Rea, Salvatore Parolisi parla in Aula: “L’amavo, anche se l’ho tradita”

La seconda udienza del processo d’Appello per l’omicidio di Melania Rea è iniziata con la deposizione spontanea del marito Salvatore Parolisi. Il suo intervento precede l’arringa dei suoi legali.
A cura di Susanna Picone
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Ore 12.20 – “Parolisi ha detto di essere innocente” –  “Ha detto di essere innocente, di Melania ha parlato, ha detto che le voleva bene anche se la tradiva, non so che significato abbia, io voglio bene ad una persona ma la tradisco”: parole pronunciate da Michele Rea, il fratello della donna uccisa, in merito alle dichiarazioni spontanee di Salvatore Parolisi. Il fratello di Melania, uscendo dall’aula in cui è in corso la seconda udienza in Corte d’Assise d’Appello del processo al caporalmaggiore, ha riferito quanto detto dall’imputato. “Per la prima volta – ha aggiunto Michele Rea – il suo sguardo lo ha indirizzato verso di noi: dopo due anni non so come ha fatto, il tutto per dirci che noi facciamo tutto per la bambina e ci ha ringraziato per questo fatto. Delle bugie e dei trans non si è parlato per niente”. Parolisi – ha riferito ancora l’uomo – ha parlato per cinque minuti: “Per me lui rappresenta il nulla, non mi fa né caldo né freddo, mi dispiace solo per quella povera bambina che comunque un giorno dovrà sapere e mi dispiace anche per Melania che ha avuto a che fare con questa persona”. A SkyTg24 Michele Rea ha detto ancora: “A conoscere la verità sono solo Melania e Salvatore e se si decide a parlare deve dire la vera verità, non quella che vuole far passare come tale. Sono due anni che non parla”. Rea si è detto convinto della colpevolezza dell’ex caporalmaggiore.

Salvatore Parolisi, l’ex caporalmaggiore dell’Esercito condannato in primo grado all’ergastolo per l’omicidio della moglie Melania Rea, ha deciso di rilasciare delle dichiarazioni spontanee nel corso della seconda udienza del processo d’Appello a suo carico. È il primo, oggi, a parlare all’Aquila per difendersi personalmente e raccontare la sua verità su quanto avvenuto il 18 aprile del 2011, quando Melania Rea fu trovata senza vita nel bosco di Ripe di Civitella (Teramo). I suoi legali che, secondo quanto si apprende, hanno consigliato al loro assistito “di essere spontaneo”, hanno fatto sapere che Parolisi è deciso a fare chiarezza su tanti punti di questa drammatica vicenda e della sua vita di coppia con Melania. Parolisi è arrivato intorno alle 8.15 in tribunale dal carcere teramano di Castrogno dove è recluso.

La difesa dei suoi avvocati – Due giorni fa, all’apertura del secondo capitolo giudiziario della vicenda Rea, il pm ha chiesto che sia confermato l’ergastolo con tutte le aggravanti per l’ex caporalmaggiore. Sarà compito dei suoi avvocati, nel corso dell’udienza odierna, tentare di ribaltare l’accusa. “In relazione al processo – ha fatto sapere l’avvocato Biscotti – siamo fiduciosi nella possibilità di ribaltare il verdetto, chiederemo di riesaminare alcuni aspetti tra cui l’impronta del piede o della mano e del polsino sporco di sangue trovato sul corpo di Melania che non appartiene né a Parolisi né alla vittima”.

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