Omicidio Anica Panfile, assolto l’ex datore di lavoro Franco Battaggia: “Non ha commesso il fatto”

È stato assolto Franco Battaggia, l'81enne arrestato in un primo momento con l'accusa di aver ucciso Anica Panfile, la donna di 31 anni scomparsa in provincia di Treviso il 18 maggio 2023 e trovata cadavere tre giorni dopo su un isolotto del fiume Piave. Per i giudici della Corte d'Assise l'ex datore di lavoro della vittima "non ha commesso il fatto". Il pubblico ministero invece aveva chiesto una condanna a 21 anni e 6 mesi di carcere.
Ad oggi si sa che Anica è stata uccisa e il suo corpo esanime sarebbe stato gettato dal ponticello di via Barcador a Lovadina, in provincia di Treviso. Subito dopo, il killer si sarebbe allontanato, forse a piedi. L'ipotesi del gesto estremo infatti, che era stata presa in considerazione al pari delle altre, è stata esclusa dai risultati dei medici legali. A lanciare l'allarme dopo averla attesa invano a casa e aver cercato inutilmente di contattarla al telefono era stato il compagno.
Secondo quanto aveva riferito il procuratore Marco Martani del Tribunale di Treviso dopo l'autopsia, "Anica, che al momento del decesso si trovava in una situazione di intossicazione da cocaina, è stata dapprima aggredita a mani nude, subendo colpi a cranio e volto, e poi soffocata con una pressione molto forte su bocca e naso". La Procura poco dopo la tragedia aveva puntato il dito contro Battaglia: "Non ci sono elementi che facciano pensare a un omicidio premeditato, il fatto stesso che questo sia avvenuto nell'abitazione dell'indagato, che sia stato utilizzato un sistema di occultamento palesemente improvvisato, fa pensare a una lite degenerata". Oggi la sentenza dell'assoluzione. Non resta quindi che chiedersi: chi ha ucciso Anica?