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Omicidio Aldrovandi, giovedì il processo arriva in Cassazione

La prossima settimana inizierà il terzo grado di giudizio per i quattro poliziotti condannati in primo e secondo grado per la morte del giovane Federico Aldrovandi.
A cura di Antonio Palma
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Omicidio Aldrovandi, Giovedì il processo arriva in cassazione

Giovedì prossimo il processo Aldrovandi approda in cassazione, i giudici della suprema corte di Bologna, infatti, inizieranno le udienze che dovranno portare ad una conferma o al ribaltamento delle sentenze di condanna in primo e secondo grado a carico dei quattro poliziotti accusati di aver provocato la morte del giovane 19enne Federico Aldrovandi la sera del 25 settembre del 2005. I quattro agenti infatti hanno fatto ricorso contro le condanne a tre anni e sei mesi di reclusione (tre anni condonati) inflitti dalla corte d'Appello di Bologna il 10 giugno del 2011. Per gli agenti tuttora in servizio, Monica Segatto, Enzo Pontani, Paolo Forlani e Luca Pollastri sia il Tribunale di Ferrara che la Corte di appello di Bologna hanno confermato il colpevole eccesso nell'utilizzo della forza quella notte in via Ippodromo a Ferrara quando erano giunti sul posto a seguito di una chiamata che avvertiva di un ragazzo in stato di agitazione.

La famiglia non si costituirà parte civile – In questo ultimo grado di giudizio, a differenza dei primi due, i famigliari di Federico non si sono costituiti parte civile anche a seguito di un accordo con il Ministero dell'Interno e dopo aver ricevuto le scuse del capo della Polizia Antonio Manganelli, che a settembre dell'anno scorso ha incontrato personalmente i genitori dello studente durante una visita privata. Per i genitori del ragazzo la conferma della condanna comunque sarà considerata una sentenza giusta anche perché "potrà cambiare qualcosa per impedire, nei processi che si stanno celebrando, il linciaggio delle vittime delle forze dell'ordine" come ha detto la madre di Federico pensando anche agli altri casi analoghi come quelli di Stefano Cucchi e Giuseppe Uva.

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