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News su migranti e sbarchi in Italia

Ocean Viking cerca di soccorrere 80 migranti, la guardia costiera libica gli spara contro

Il gommone si trovava in acque internazionali e la Guardia Costiera libica ha costretto le 80 persone a bordo a tornare in Libia. Il centro di Coordinamento italiano, informato sui fatti, ha affermato che “la Libia stava agendo nel suo territorio”.
A cura di Gabriella Mazzeo
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"La guardia costiera libica sta agendo nel suo territorio" dice una delle operatrici del centro di Coordinamento italiano prima di chiudere il telefono e lasciare senza parole l'interlocutrice di Sea-Watch. La telefonata che le autorità italiane sembravano decisamente desiderose di concludere al più presto riguardava l'intervento della Guardia Costiera Libica di questa mattina, sabato 25 marzo.

Secondo quanto raccontato dall'operatrice e testimoniato dalle immagini di Seabird, aereo da ricognizione di Sea-Watch, l'imbarcazione delle autorità libiche si è avvicinata all'equipaggio della Ocean Viking che stava cercando di soccorrere in acque internazionali un gommone di migranti in difficoltà e, sparando in aria, ha costretto lo staff a non salvare le persone in mare.

"Non potete colpisci, siamo una nave umanitaria e stiamo agendo in acque internazionali" ha scandito più volte davanti alla guardia costiera libica Luisa Albera, capomissione per Ocean Vikings. Nessuna risposta neppure quando il messaggio è stato ripetuto in arabo da uno dei traduttori presenti a bordo. La nave umanitaria è stata allontanata e il gommone è stato intercettato con manovre pericolose e una serie di spari in acqua. Le persone sono state respinte illegalmente in Libia. Almeno 80 migranti, stando alle notizie rese note dalla stessa Ocean Viking.

L'Ong ha informato anche il Centro di Coordinamento italiano, chiedendo anche se ci fosse l'intenzione di fare qualcosa o di adottare qualche provvedimento in merito. L'operatrice, però, ha affermato frettolosamente che i libici stavano operando "nella propria area di competenza" prima di agganciare nuovamente il telefono. Peccato però che non fosse vero e che da Seabird non vi è stato neppure modo di spiegare i dettagli di quanto accaduto nella giornata odierna.

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