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Covid 19

Dpcm 13 ottobre, sanificazione e numero minimo: ecco le regole per invitare le persone a casa

Il DPCM in vigore da oggi impone regole stringenti anche per le attività nelle abitazioni private: non si potranno organizzare raduni di oltre sei persone non conviventi perché la stragrande maggioranza dei contagi avvengono in famiglia e nelle relazioni amicali.
A cura di Davide Falcioni
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È stato firmato ieri dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e dal Ministro della Salute Roberto Speranza il nuovo DPCM contenente misure urgenti di contenimento dei contagi di coronavirus in Italia. La speranza, come ha dichiarato anche il presidente dell'Istituto Superiore di Sanità Silvio Brusaferro – nonché membro di spicco del comitato tecnico scientifico – è che agendo bene si possa "rallentare la diffusione e piegare la curva. Il rischio è reale e non va preso sotto gamba. Se oggi si rispettano le nuove regole, possiamo evitare di assumere nuovi provvedimenti più avanti – ha avvertito -. Se la curva non cresce eccessivamente possiamo mantenere questa ‘normalità' con Sars-CoV-2. I provvedimenti impattano sulla diffusione in 10-15 giorni, quindi gli effetti del nuovo provvedimento si vedranno dopo la fine della prossima settimana. La Cabina di regia fa un monitoraggio continuo che ci permette di valutare quello che avviene. Speriamo ora che i comportamenti riducano la diffusione del virus".

Cosa sarà possibile fare nelle case private

Nel nuovo DPCM c'è un nervo scoperto che ha particolarmente preoccupato i cittadini: si tratta delle restrizioni nelle case private. Il nuovo decreto infatti raccomanda fortemente di evitare feste e riunioni fra oltre 6 persone non conviventi anche nelle abitazioni private: fatto salvo l'invito a sanificare gli ambienti, non potranno comunque essere organizzate cene, aperitivi, compleanni e altri eventi che non rispettino la "regola del 6", stabilita dal governo alla luce di un'evidenza epidemiologica, quella cioè che attualmente la stragrande maggioranza dei contagi avvengono in famiglia e nelle relazioni amicali. Per questa ragione se fino a questo momento la casa ha rappresentato un "rifugio" apparentemente sicuro in cui preservare un minimo di socialità a partire da oggi sarà necessario attenersi a regole più stringenti. Conte, nella conferenza stampa di ieri, ha fatto appello al senso di responsabilità dei cittadini: "Non manderemo la polizia a casa", ha rassicurato. "Dobbiamo migliorare i comportamenti anche in abitazioni private, l'evoluzione della curva si è innalzata soprattutto per dinamiche in ambito famigliare e amicale. Dobbiamo indossare mascherine se ci si avvicina a persone fragili, se si ricevono ospiti e vi invitiamo a limitare il numero di ospiti non più di sei e di non svolgere feste e party in casa, sono situazioni di insidie pericolose".

Dallo sport alle cerimonie: i divieti del nuovo DPCM

Sono molte le altre novità contenute nel decreto: si va dal divieto di praticare sport di contatto a livello amatoriale al numero massimo di mille persone che potranno assistere a competizioni sportive e spettacolo all'aperto (200 al chiuso) passando per una stretta a bar, pub, ristoranti e pizzerie, che potranno rimanere aperti solo fino a mezzanotte e solo con servizio al tavolo, e fino alle 21 senza servizio al tavolo. Il governo ha fissato a 30 il limite del numero delle persone che potranno partecipare a cerimonie civili e religiose, come matrimoni e battesimi. Disposto inoltre l’obbligo, su tutto il territorio nazionale, di portare con sé i dispositivi di protezione delle vie respiratorie e di indossarli nei luoghi al chiuso diversi dalle abitazioni private e in tutti i luoghi all’aperto a eccezione dei casi in cui, per le caratteristiche dei luoghi o per le circostanze di fatto, sia garantita in modo continuativo la condizione di isolamento rispetto a persone non conviventi.

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