Non verrà riaperto il caso sulla morte di Viviana Parisi e del figlio di 4 anni: respinta richiesta del marito

Non verranno riaperte le indagini su madre e figlio scomparsi nelle campagne di contrada Sorba, a Caronia (Messina), nell'agosto del 2020 per poi essere ritrovati privi di vita a distanza di giorni. La Procura di Patti ha respinto l'istanza di riapertura delle indagini presentata dai legali di Daniele Mondello, marito di Viviana Parisi e padre del piccolo Gioele. 

Stando alla ricostruzione dell'accaduto fatta dagli inquirenti, la donna si sarebbe tolta la vita dopo la morte del figlio, forse ucciso da lei, o a seguito di un incidente. Il marito però non ha mai creduto a questa versione dei fatti e ha sempre chiesto che andassero avanti gli accertamenti del caso. Aveva così depositato, tramite il suo legale Francesco Mazza di Roma, una richiesta di riaprire delle indagini: un team di esperti ha lavorato per due anni per riesaminare i fatti. Secondo il procuratore capo Angelo Cavallo tuttavia non ci sarebbero elementi per riaprire il caso quindi la richiesta è stata respinta. Ma cosa si sa con precisione di quello che è successo a Viviana e Gioele?

Era il 3 agosto del 2020 quando Viviana, 43 anni, era uscita di casa riferendo al marito di andare al centro commerciale di Milazzo, distante una trentina di chilometri dalla loro abitazione. Con lei aveva portato il figlio di quattro anni. Si trovava sul viadotto Pizzo Turda, nel comune di Caronia, quando la donna ebbe un incidente con un furgoncino con a bordo degli operai. Subito dopo l'impatto la donna ha abbandonato la sua auto, lasciando all'interno la borsa e alcuni documenti. A vederla l'ultima volta viva sono stati alcuni operai: Viviana e Gioele erano in prossimità del guard rail. I corpi senza vita di Viviana e Gioele sono stati poi ritrovati rispettivamente l’8 e il 19 agosto di quella stessa estate.