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“Non potevamo dividere il loro amore”, l’ospedale ricovera coppia di anziani nella stessa stanza

“Loro sono il simbolo di un legame supremo e mai avrei permesso a una struttura ospedaliera, dedicata a curare i pazienti, di diventare l’unico muro a questo legame” ha spiegato il primario del reparto dell’ospedale di Lucera, in provincia di Foggia, dove la coppia di anziani è stata ricoverata nella stessa stanza.
A cura di Antonio Palma
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La signora aveva necessita di cure ospedaliere immediate ma avrebbe dovuto sperarsi per diversi giorni dall’amore di una vita, il marito, anche lui malato per gli acciacchi dell’età avanzata. Davanti alla sua richiesta di non essere lasciata da sola, quindi, l’ospedale ha compreso e ha deciso di ricoverare entrambi nella stessa stanza permettendo all’anziana coppia di non separarsi. È accaduto all’ospedale di Lucera, in provincia di Foggia, dove la direzione sanitaria del reparto di Medicina Riabilitativa ha permesso a due anziani coniugi di poter retare nella stessa stanza per tutto il tempo delle cure necessarie.

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Protagonista della storia una donna di 84 anni e il marito di 91 anni ora ricoverati nella struttura complessa di Medicina Riabilitativa del plesso ospedaliero Lastaria di Lucera. Dopo la richiesta della donna, per venire incontro alle esigenze dei due anziani, l’ospedale ha spostato entrambi in una stanza interna alla struttura ma più decentrata dove hanno potuto di nuovo tenersi la mano come sono abituati a fare da sempre. I due, entrambi molto anziani e malati, non hanno figli ma solo nipoti, fa sapere l'azienda ospedaliera foggiana, per questo è stato deciso di acconsentire alle loro richieste.

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“È stata proprio la donna a chiedermi di essere ricoverata insieme al marito. Mi ha detto ‘da sola non ci voglio stare' e non ho potuto che arrendermi. Ecco, è come se mettessimo a disposizione una stanza matrimoniale" ha raccontato Massimo Zanasi, primario del reparto e protagonista della decisione. "Un ospedale che cura solo le ferite del corpo diventa riduttivo. Loro sono il simbolo di un legame supremo e mai avrei permesso a una struttura ospedaliera, dedicata a curare i pazienti, di diventare l’unico muro a questo legame. Il nostro dipartimento ha una vocazione geriatrica ma oltre alla malattia si pensa alla vita, non solo sanitaria, dei pazienti: l'umanizzazione delle cure non può solo essere dichiarata ma perseguita" ha aggiunto il medico

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