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Nestlé ammette che buona parte dei suoi prodotti non sono sani: ecco quali sono

Nestlé, la più grande multinazionale del mondo del settore alimentare, avrebbe ammesso in un documento interno visionato dal Financial Times che oltre il 60% dei propri cibi e alimenti non possono essere definiti “salutari” e alcuni di questi non lo saranno mai “indipendentemente dai tentativi di rinnovarli”.
A cura di Davide Falcioni
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Nestlé, la principale multinazionale del mondo del settore alimentare, avrebbe ammesso in un documento interno visionato dal Financial Times che oltre il 60% dei prodotti più noti (cibi e bevande) non possono essere definiti "salutari" e alcuni di questi non lo saranno mai "indipendentemente dai tentativi di rinnovarli". Tale valutazione è stata inviata agli amministratori della società all'inizio del 2021 all'interno di un corposo dossier dedicato alla qualità degli alimenti, al contrasto dell'obesità e alla ricerca di soluzioni per produrre cibo più sano. Nella presentazione, che è stata vista dal Financial Times, si ammette che "alcuni prodotti o categorie di prodotti non saranno mai ‘salutari’, indipendentemente dalle innovazioni apportate".

Il rapporto interno della Nestlé afferma che solo il 37% dei prodotti del gruppo raggiunge il punteggio di 3,5 stelle di valutazione su quanto sia salutare, secondo il sistema australiano che prevede un range che va da 1 a 5: sebbene non siano stati specificati gli alimenti in questione, il 96 per cento delle bevande e il 99 per cento dei prodotti dolciari e gelati dell’azienda non hanno superato questo valore, così come l’82 per cento delle acque aromatizzate e il 60 per cento dei latticini. "Abbiamo migliorato i nostri prodotti in modo significativo – si legge nel dossier – ma il nostro portafoglio sottoperforma rispetto a un contesto in cui la pressione regolatoria e la domanda dei consumatori crescono fortemente". Dall'esame dell'informativa interna sono esclusi caffè, latte artificiale, alimenti per animali e la gamma specializzata in scienza della salute, che produce alimenti per persone con specifiche condizioni mediche.

La replica di Nestlé: "Lavoriamo per rendere i nostri prodotti più sani"

In una nota diramata ieri  e pubblicata da Reuters Nestlé ha dichiarato di essere al lavoro per aggiornare la sua strategia nutrizionale e sanitaria. La multinazionale ha ricordato che il dato del 60% di prodotti "non salutari" riguardi circa la metà del portafoglio complessivo dell'azienda perché categorie come nutrizione medica, cibo per animali domestici, caffè e latte artificiale sono state escluse dall'analisi. Includendo anche queste – secondo l'analista di Kepler Cheuvreux Jon Cox – si riduce significativamente la proporzione di prodotti potenzialmente considerati non salutari attestandosi al 28%, "il che non è certo una sorpresa" considerando che questa percentuale include prodotti di pasticceria, gelateria e pizze. Nestlé ha inoltre aggiunto di aver ridotto gli zuccheri e il sodio nei suoi prodotti di circa il 14-15% negli ultimi sette anni e di essere al lavoro per continuare a rendere i suoi prodotti più sani.

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