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Neonato muore all’ospedale di Cetraro, la Procura avvia un’indagine: sequestrata la cartella clinica

Un neonato è morto all’ospedale di Cetraro. I genitori del piccolo hanno presentato una denuncia e la Procura ha avviato un’indagine sul caso. I Carabinieri hanno sequestrato la cartella clinica del bambino e avviato i primi accertamenti per tentare di ricostruire l’esatta dinamica dell’accaduto.
A cura di Eleonora Panseri
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Immagine di repertorio
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Un neonato è morto all’ospedale “Gino Iannelli” di Cetraro, in provincia di Cosenza. I genitori del piccolo hanno presentato una denuncia e la Procura ha avviato un'indagine sul caso. Il fatto sarebbe avvenuto nella mattinata di oggi, mercoledì 13 agosto, stando a quanto riportano i quotidiani locali.

I Carabinieri della Compagnia di Paola, guidati dal capitano Marco Pedullà, al momento hanno sequestrato la cartella clinica del bambino e avviato i primi accertamenti per tentare di ricostruire l'esatta dinamica dell'accaduto.

Secondo quanto riportato dalla Gazzetta del Sud, il battito cardiaco fetale sarebbe stato presente fino all’espulsione della bambina, come sembra abbiano raccontato i medici presenti al momento del parto.

Bisognerà verificare se le procedure adottate dal personale sanitario siano state corrette oppure se si siano verificate condotte che possano aver condotto alla tragedia.

La madre, una ragazza di 26 anni, e il padre, si sono affidati a un legale del Foro di Paola, che ha inoltrato richiesta formale all’autorità giudiziaria per le circostanze del decesso del bambino.

Non è chiaro infatti se il neonato sia morto prima o durante il parto. A quanto si apprende, la Procura della Repubblica di Palmi dovrebbe provvedere già nelle prossime ore a disporre l'autopsia.

Come ricordano i giornali locali, il punto nascita di Cetraro, l'unico presidio del Tirreno cosentino, aveva riaperto nel giugno 2024 dopo quasi cinque anni di chiusura, avvenuta a seguito della morte di una partoriente. Il fatto avvenne il 17 luglio del 2019.

La donna si chiamava Santina Adamo, aveva 37 anni ed era residente a Rota Greca. Era deceduta a causa di un'emorragia massiva tre ore dopo il parto.

All'epoca le indagini rivelarono che l'emoteca dell'ospedale era sprovvista del numero di sacche di sangue utili a far fronte all'emergenza. Nel maggio 2024 tre medici sono stati condannati in primo grado a un anno di reclusione per omicidio colposo.

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