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Neonati sepolti in giardino a Parma

Neonati sepolti a Parma, il Procuratore sulla 21enne Chiara: “Potrebbe uccidere ancora”

Il Procuratore Alfonso D’Avino ha motivato la richiesta della misura cautelare del carcere per la 21enne di Parma Chiara, accusata di aver ucciso e sepolto due neonati in giardino. “Pericolosità sociale è presunta dalla legge, quelle proposte dal gip sono supposizioni e opinioni”
A cura di Gabriella Mazzeo
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A sinistra, Carabinieri del Ris; a destra, un neonato (immagini di repertorio)
A sinistra, Carabinieri del Ris; a destra, un neonato (immagini di repertorio)
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La Procura di Parma ha chiesto il carcere per Chiara, la 21enne che a Parma ha portato a termine due gravidanze in gran segreto, ucciso e poi sepolto i propri figli nel giardino di casa. La ragazza si trova ora ai domiciliari su disposizione del gip con l'accusa di omicidio, ma per la Procura per lei dovrebbero aprirsi le porte del carcere. Al quotidiano La Repubblica, il Procuratore Alfonso D'Avino ha motivato la sua richiesta. 

"Chiedo solo l'applicazione della legge – ha sottolineato -. È una donna con una pericolosità sociale che potrebbe commettere altri reati. Questa cosa è presunta per legge, non da noi. Per l'omicidio è prevista la custodia cautelare in carcere. Questa è la premessa, a meno che il pubblico ministero prima o il giudice dopo dimostrino che ci sono elementi che fanno ritenere che le esigenze cautelari non ci siano. Noi riteniamo che le motivazioni del giudice non siano invece sufficienti: i genitori non possono vigilare sulla detenzione, parliamo di persone che non si erano mai accorte di cosa accadesse in casa loro".

Durante l'intervista, il Procuratore ha sottolineato che anche in caso di applicazione del braccialetto elettronico ci sarebbe stato il ricorso. "Il presupposto è lo stesso. Il braccialetto è una modalità ulteriore di controllo mentre la legge ritiene che per superare la presunzione di necessità del carcere vengano esposti gli elementi di fatto. Riteniamo che il giudice abbia fornito solo argomentazioni e supposizioni".

La 21enne non ha chiesto di essere risentita dopo l'interrogatorio durante il quale non ha risposto alle domande. Le indagini proseguono per chiarire cosa sia accaduto durante la prima gravidanza, quella culminata nell'omicidio del 12 maggio 2023 della quale non si sa quasi nulla. "Stiamo ultimando gli accertamenti – ha spiegato il Procuratore -, poi il fascicolo verrà chiuso. Per il momento prendiamo atto di quanto emerge dalle indagini che fondamentalmente dicono due cose: Chiara avrebbe fatto tutto da sola e nessuno avrebbe saputo nulla della sua gravidanza. Per quanto ci sembri incredibile, questo è quello per il momento certifica l'inchiesta".

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