Neonata travolta e uccisa sull’A5, cosa non torna nella versione del camionista e il racconto dei testimoni

L'auto sulla quale viaggiava la bimba di quasi tre mesi morta nell'incidente sulla A5 Torino- Aosta non sarebbe uscita di strada da sola. Il conducente del furgone ha urtato la 500 X della 35enne madre della bimba deceduta nell'impatto, sarebbe stato identificato e sentito dagli investigatori, che nel frattempo lavorano sul fascicolo aperto per omicidio stradale.
La versione del camionista
L'uomo avrebbe riferito di aver investito un cinghiale, negando di fatto l'incidente stradale. Il camionista avrebbe cambiato versione durante l'interrogatorio: prima ha riferito di un lieve impatto con un oggetto non meglio specificato, poi avrebbe "giustificato" i segni sulla vettura parlando di un vero e proprio scontro con un animale.
L'uomo avrebbe inoltre affermato di essere sceso dal furgone per controllare eventuali danni in seguito al "lieve impatto", per poi invece dire che lo scontro, seppur con un cinghiale, sarebbe stato molto violento, ma di essere ripartito dopo essersi sincerato di non aver colpito persone.
I testimoni dell'incidente avrebbero però riferito tutt'altro e la versione non coincide con quanto affermato dal conducente del furgone.
Lo stop e poi la presunta fuga: il racconto dei testimoni
Dopo aver tamponato la Fiat 550 X, sempre stando ai testimoni, l'uomo sarebbe sceso per capire cosa era successo. Subito dopo sarebbe risalito sul mezzo per andare via. Secondo quanto ricostruito nelle prime ore dopo l'incidente, infatti, la bimba che avrebbe compiuto 3 mesi tra qualche giorno, è stata sbalzata sull'asfalto e investita da un'altra vettura.
Il conducente del secondo veicolo non è ancora stato individuato, ma per capire quale sia la causa della morte della bambina bisognerà aspettare gli esiti dell'autopsia. L'esame post mortem, infatti, chiarirà se la piccola è deceduta una volta sbalzata a terra dall'abitacolo della vettura o se a provocare il suo decesso sia stato purtroppo l'investimento.
L'ipotesi del seggiolino agganciato male
Gli investigatori stanno lavorando per capire come fosse agganciato il seggiolino di protezione e come si è sganciato dal sedile. Le autorità ritengono per il momento che si sia trattato di una tragica fatalità e che il dispositivo non fosse stato inserito correttamente per una svista.
La mamma della piccola vittima è stata estratta dal mezzo e qualche giorno fa è stata dimessa dall'ospedale Giovanni Bosco di Torino dopo il ricovero.