Neofascista relatore alla scuola di fanteria dell’esercito

Controverso personaggio del neofascismo in cattedra per un convegno della scuola di fanteria dell'esercito. La vicenda raccontata da Marco Pasqua su Il Messaggero vede protagonista Mario Merlino, classe 1944, da sempre militante dell'estremismo nero e ancora oggi punto di riferimento dei gruppi neofascisti e noto per essere stato coinvolto anche in alcune inchieste sulle bombe di Roma del dicembre del 1969 anche se poi è stato assolto. Merlino, in qualità di docente di storia e filosofia in un liceo statale di Roma, è stato chiamato dalla Scuola di fanteria del'Esercito di stanza a Cesano come relatore in un convegno organizzato alla fine di febbraio dal titolo "Carattere di una guerra". Come ha raccontato lo stesso Merlino sul suo blog al convegno ha preso parte anche "Gina R. con la camicia nera e il basco del S.A.F.", il servizio ausiliario femminile della Repubblica sociale italiana, a cui i militari hanno tributato un caloroso saluto consegnando un mazzo di grandi fiori gialli. L'intervento di Merlino ha riguardato in particolare la presunta disparità di trattamento ricevuta dopo la seconda guerra mondiale dai combattenti della Repubblica Sociale rispetto ai partigiani, per poi scagliarsi contro questi ultimi che sono stati "l'avanguardia di coloro che avrebbero comandato in questo Paese,… i loro volti erano la premessa di quelli che vediamo, ad esempio in questi giorni, sorriderci in osceni ghigni dai manifesti sui muri e sui tabelloni".