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Conclave, elezione del nuovo Papa

Nella Cappella Sistina c’è una stanza dove il Papa appena eletto potrebbe chiudersi per piangere

Cos’è la “stanza delle lacrime” o “stanza del pianto”, una piccola sacrestia sulla sinistra dell’altare della Cappella Sistina dove ci sono già tre talari di altrettante taglie: a Giovanni XXIII non ne andava nessuna, dovettero fissargliela con delle spille da balia.
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Si chiama “stanza delle lacrime” perché è il locale dove il nuovo Papa viene vestito, e, spesso, potrebbe piangere per l’emozione che segue l’elezione. In realtà, più che una stanza è uno spogliatoio, che si trova nei pressi della Cappella Sistina, a poche decine di metri in linea d’aria dalla basilica di San Pietro, dove si trova un sarto che cuce su misura gli abiti bianchi al nuovo pontefice, che sveste così il rosso porpora cardinalizio. Un luogo umile, quasi spoglio, in cui il Papa appena eletto resta solo con il sarto, i suoi collaboratori e poche altre persone, avendo il tempo per riflettere sul ruolo che è stato chiamato a ricoprire dai confratelli.

Non sapendo che stazza avrà il Papa eletto, il sarto pontificio, Raniero Mancinelli, ha già preparato tre talari bianche, simbolo di purezza e che richiamano l’agnello senza macchia, che nelle visioni di san Giovanni nell’Apocalisse simboleggia Gesù Cristo. Le tre talari sono già state sistemate su un semplice appendiabiti all’interno della stanza.

Si racconta che, il 28 ottobre 1958, il cardinale Angelo Roncalli pianse lungamente vedendo la talare bianca prima di essere presentato al mondo con il nome di Giovanni XXIII. Questo nonostante non fosse un novellino di primo pelo, avendo servito la Chiesa come diplomatico per decenni. Tra l’altro, essendo corpulento, neppure la talare più grande gli andava bene e dovettero fissargliela con delle spille da balia.

Si racconta che anche Joseph Ratzinger, che scelse il nome di Benedetto XVI, si commosse e che volle che la talare bianca gli fosse fatta indossare sopra gli abiti che già aveva: ecco perché si presentò al mondo con colori “misti”, dal bianco al rosso al nero. A Jorge Mario Bergoglio, eletto con il nome di Francesco, fu chiesto di cambiare le scarpe, ma lui volle mantenere le sue pesanti calzature nere, che aveva indossato il conclave. Ugualmente, rifiutò la croce pettorale d’oro, decidendo di presentarsi sulla loggia delle benedizioni della basilica di San Pietro con la sua croce di ferro.

Il percorso che segue l’elezione è abbastanza chiaro. Il cardinale decano chiede in latino al Papa eletto “Acceptasne electionem de te canonice factam in Summum Pontificem?, cioè “Accetti la tua elezione canonica a Sommo Pontefice?” seguito da “Quo nomine vis vocari”, cioè “Come vuoi essere chiamato”. In seguito all’applauso dei confratelli, il nuovo pontefice esce di scena per andare a vestirsi, mentre i cardinali elettori, finalmente, escono dal conclave per recarsi alle finestre del palazzo apostolico dove assisteranno, insieme ai fedeli provenienti da ogni angolo del pianeta, l’annuncio dell’elezione.

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