216 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Nel Mediterraneo strage senza fine: altri 55 migranti annegati, in quattro mesi quasi 700 morti

L’ultima tragedia del mare al largo delle coste libiche mentre i migranti cercavano di raggiungere l’Italia. Secondo una stima dell’Organizzazione internazionale per le migrazioni, mai cosi tanti migranti sono morti nel Mediterraneo dal 2017.
A cura di Antonio Palma
216 CONDIVISIONI
Immagine

Non si ferma la strage di migranti nel Mediterraneo, nelle scorse ore almeno 55 persone sono morte annegate in un naufragio al largo delle coste libiche mentre cercavano di raggiungere l’Italia. A dare notizia è l'Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim), aggiornando la terribile conta delle vittime che quest’ano hanno segnato un nuovo record che non si vedeva da anni.

L’ultima tragedia del mare a poche centinaia di chilometri dalle nostre coste è avvenuta ieri, martedì 25 aprile. Sull’imbarcatone colata a picco almeno sessanta persone. Solo cinque i sopravvissuti che sono stati recuperati dai soccorsi giunti sul posto. Ad intervenire questa volta la Guardia costiera libica. “Cinque sopravvissuti sono stati portati a riva dalla guardia costiera libica. Secondo quanto riferito, la barca è salpata da Garabouli con a bordo 60 persone dirette in Europa, tra cui donne e bambini” si legge in un tweet dell'agenzia dell'Onu.

La tragedia aggrava ancora di più un già terribile bilancio dei morti nel Mediterraneo centrale nel 2023. Secondo una stima dell'Organizzazione internazionale per le migrazioni, infatti, mai cosi tanti migranti sono morti nel Mediterraneo dal 2017. Prima di questo nuovo naufragio, nei primi quattro mesi di quest’anno si erano contati già 639 morti nel Mediterraneo centrale.

"La persistente situazione di crisi umanitaria nel Mediterraneo Centrale è intollerabile", ha dichiarato il Direttore Generale dell'OIM, António Vitorino. "Sono oltre 20.000 le persone che anno perso la vita lungo questa rotta dal 2014 e temo che queste morti siano state normalizzate. Gli Stati devono rispondere. Ritardi e lacune nelle operazioni SAR a guida statale stanno costando vite umane” ha aggiunto.

Per l’organizzazione, ritardi nelle operazioni di soccorso a guida statale sulla rotta del Mediterraneo centrale sono stati un fattore in almeno sei incidenti che quest'anno hanno portato alla morte di almeno 127 persone. Per Oim, le morti documentate nei primi mesi dell'anno sono probabilmente una sottostima del reale numero di vite perse nel Mediterraneo centrale.

Per questo si chiede un sistema SAR a guida statale dedicato e prevedibile e di uno sistema di sbarco programmato oltre ad azioni concertate per smantellare le reti criminali di traffico di esseri umani

216 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views