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Nel 1990 uccise la moglie a Pescara, ma non andrà in prigione

Prescrizione per l’omicidio di Teresa Bottega: a stabilirlo il gup del Tribunale di Pescara nei confronti di Giulio Cesare Morrone, reo confesso dopo 23 anni dell’omicidio di sua moglie. La famiglia della vittima: “Ha calcolato tutto”.
A cura di Susanna Picone
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Prescrizione e nemmeno un giorno di carcere per Giulio Cesare Morrone, un uomo accusato di aver ucciso nel 1990 sua moglie Teresa Bottega. Un omicidio le cui responsabilità sono saltate fuori dopo 23 anni – è stato lo stesso omicida a confessare – ma ormai sarebbe troppo tardi per punirlo. Il gup del Tribunale di Pescata ha infatti deciso di non doversi procedere a carico dell’uomo. Le motivazioni della decisione sarebbero legate all’intervenuta prescrizione. Durante il processo il giudice non ha riconosciuto i motivi futili e solo quella aggravante avrebbe reso il reato imprescrittibile. Giulio Cesare Morrone avrebbe ucciso sua moglie nel 1990 al termine di una delle loro liti e poi avrebbe fatto sparire il cadavere che, infatti, non è mai stato ritrovato. L’avrebbe uccisa nella loro casa di Santa Teresa di Spoltore (Pescara) e poi avrebbe gettato il corpo della donna, all’epoca 35enne, in un canale della provincia di Ferrara.

“Sapeva che il reato sarebbe andato in prescrizione” – Il pm Valentina D’Agostino aveva chiesto 16 anni di carcere per l’omicida reo confesso nel corso del processo con rito abbreviato. Determinante per far riaprire il caso è stata la testimonianza di un uomo che ha scoperto quanto accaduto dal racconto di un sacerdote il quale aveva ricevuto la confessione di Morrone. “È un omicidio impunito, si è solo liberato. Ha studiato tutti i particolari, sapeva che il reato sarebbe andato in prescrizione”, accusano i familiari della vittima al termine della lettura della sentenza. A loro dire il marito di Teresa Bottega “ha vinto perché è libero, si è goduto la vita”. L’omicida non ha rilasciato dichiarazioni ai cronisti dopo la lettura della sentenza ma si sarebbe solo limitato a dire “sia lodato Gesù Cristo”.

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