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Naufragio del Bayesian a Palermo

Naufragio dello yacht Bayesian, il comandante: “Nessuno pensava potesse affondare, anche Lynch restò a dormire”

Nessuno a bordo dello yacht Bayesian avrebbe pensato che il veliero di lusso potesse affondare. Lo sostiene il comandante, James Cutfield, indagato per naufragio e omicidio colposo plurimo insieme all’ufficiale di macchina, Tim Parker Eaton, e al marinaio inglese Matthew Griffiths. Secondo Cutfield, anche Mike Lynch sarebbe rimasto a dormire nonostante la preoccupazione della moglie, salita in coperta per vedere cosa stesse accadendo. Lo yacht è affondato nell’agosto di un anno fa nelle acque di Porticello, uccidendo 7 persone.
A cura di Gabriella Mazzeo
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I passeggeri del Bayesian erano convinti che il veliero di lusso non sarebbe mai colato a picco, per questo erano andati a dormire tranquillamente nelle cabine dello yacht affondato un anno fa nelle acque di Porticello. Il veliero di Mike Lynch, magnate britannico del settore della cyber sicurezza, è stato colto da una tempesta improvvisa che in pochi istanti l'ha trascinato con sé. Nel naufragio sono morte 7 persone, tra le quali lo stesso Lynch e la figlia Hannah. 

La convinzione che il veliero non potesse affondare è emersa dagli interrogatori dei superstiti del naufragio, sentiti all'hotel Zagarella dagli inquirenti nei giorni successivi al naufragio. Mike Lynch sarebbe rimasto a dormire, così come altri ospiti, nonostante la moglie, Angela Bacaras, fosse salita in coperta per capire cosa stesse accadendo, allarmata da un brusco movimento della nave.

"Non mi era mai accaduta una cosa simile in vita mia" ha detto durante l'interrogatorio il comandante dello yacht, James Cutfield, poi indagato per naufragio e omicidio colposo plurimo insieme all'ufficiale di macchina, Tim Parker Eaton, e al marinaio inglese Matthew Griffiths. L'uomo ha ricostruito la vicenda nei giorni successivi al disastro: dopo aver mangiato sul ponte superiore, tutti i portelloni sarebbero stati chiusi e l'aria condizionale accesa.

Il dubbio del Procuratore Cartosio era proprio legato ai portelloni, al centro dei primi accertamenti. Lo scopo era infatti quello di verificare che nessuno fosse stato lasciato incautamente aperto. Secondo Cutfield, questo non sarebbe avvenuto. "Era chiuso anche il portellone che porta alla sala macchine" ha ribadito durante l'interrogatorio. Per questo non vi sarebbe stato alcun allarme fino a quando il vento non ha iniziato a soffiare a 30 nodi, causando un brusco movimento dell'imbarcazione che ha svegliato gli ospiti.

Si sarebbe svegliato anche Mike Lynch, che però è poi rimasto a dormire. Pochi istanti dopo, la situazione è precipitata: il vento ha spinto il veliero a 45 gradi e poi a 90, ma anche in quel momento il comandante sarebbe stato certo che la nave non potesse affondare. "Il vento ha spinto lo yacht più in profondità, io pensavo non potesse accadere niente. La nave è affondata in sette minuti. All'interno del veliero c'era un sistema di registrazione a circuito chiuso, non una scatola nera".

Il relitto è stato riportato a galla insieme all'albero maestro di 75 metri per ulteriori accertamenti svolti a Termini Imerese. L'ipotesi maggiormente accreditata finora è quella di un naufragio dovuto alle dimensioni dell'albero che avrebbe reso la nave instabile sotto i colpi del maltempo.

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