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“Musulmani cannibali, mostri, stupratori”. Chiusa per odio razziale Radio Studio 54

L’emittente radiofonica fiorentina è stata posta sotto sequestro dai carabinieri con l’accusa di diffamazione e odio razziale.
A cura di Davide Falcioni
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Radio Studio 54, emittente radiofonica di Scandicci, in provincia di Firenze, è stata sottoposta a sequestro preventivo dai carabinieri con le accuse di diffamazione e odio razziale. Il tribunale del riesame ha ordinato il provvedimento dopo aver accolto il ricorso presentato dalla pubblico ministero Christine Von Borries.  Stando a quanto emerso nel corso delle indagini durante la trasmissione “Voce al popolo”, il patron dell'emittente Guido Gheri avrebbe ripetutamente  insultato il suo ex avvocato e anche un ex ospite della trasmissione. Non solo. Secondo i giudici la trasmissione radiofonica avrebbe sovente diffuso messaggi razzisti e xenofobi, veicolando – scrivono i magistrati – “un vero e proprio odio razziale ed etnico diretto agli extracomunitari in quanto tali, come tale idoneo a determinare in concreto il pericolo di comportamenti discriminatori”.

Nel corso di una puntata del programma da lui condotto Guido Gheri aveva definito le persone di religione islamica come “cannibali, mostri, stupratori, violentatori, spacciatori”, ma anche “malati mentali e barboni del c…”. Secondo i giudici l'uomo avrebbe in questo modo diffuso idee basate sull’odio razziale. Non solo. Nel corso di alcune trasmissioni, Gheri aveva attaccato pesantemente l’ex ministro Cecile Kyenge, definendola “mostriciattolo” e rivolgendole una serie di insulti razzisti. Come se non bastasse sempre ai microfoni della sua radio si era rivolto al suo avvocato, chiamato in modo spregiativo “lo sciancato”. “Pensa solo ai soldi – aveva detto di fronte agli ascoltatori – arrampicatore sociale e doppiezza come persona”.

Non si è fatto attendere il commento di Jacopo Alberti, consigliere regionale leghista: "Mi auguro che la controversia giudiziaria sia risolta il prima possibile per la libertà di informazione di una storica emittente toscana, attiva dal 1975. Così si perde una voce radiofonica libera e si nega la libertà di espressione”.

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