Muore sulle Dolomiti precipitando in un burrone: trovato grazie a un biglietto su cui aveva scritto il percorso

Sarebbe scivolato e caduto per un centinaio di metri un uomo di 59 anni che è stato ritrovato morto nella mattina dell'8 ottobre sulle Dolomiti nella zona di Longarone (Belluno). Era un escursionista esperto e aveva lasciato un bigliettino su cui aveva indicato gli spostamenti che avrebbe fatto.
L'uomo sarebbe passato per le Cime dei Bachet o il Viaz del Tita e ritornando avrebbe attraversato la Val Costa dei Nas o la Val dei Ros. La sua macchina sarebbe stata parcheggiata in fondo alla Val del Grisol.
Proprio qui si sono recati i soccorsi quando intorno alle 22:30 di martedì 7 ottobre è scattato l'allarme dato che l'uomo non aveva fatto rientro dall'escursione. Hanno collaborato nella ricerca il soccorso alpino di Belluno, la guardia di finanza di Cortina e Auronzo, i vigili del fuoco e i carabinieri.
Per le ricerche notturne sono state seguite le indicazioni lasciate dall'uomo. Il telefono di quest'ultimo squillava, ma non è arrivata mai risposta. Così, la guardia di finanza ha accertato che l'ultima cella a cui si era agganciato il segnale si trovava sopra i 1700 metri di quota. Una squadra di soccorritori ha dunque perlustrato la Val Costa dei Nas per verificare se l'uomo si fosse rifugiato a Casera Cazzetta.
Un'altra informazione è arrivata dalla gestrice del Rifugio Pian de Fontana. L'escursionista era passato di lì verso le 9:30 del mattino, affermando che si sarebbe diretto verso le Cime dei Bachet attraversando una traccia alpinistica oppure verso il Viaz del Tita.
Le ricerche sono proseguite per tutta la notte, finché stamattina un elicottero ha individuato il corpo dell'escursionista. Si trovava in uno dei canali del versante meridionale delle Cime dei Bachet, a 1900 metri di altitudine. Secondo le prime ricostruzioni, l'uomo sarebbe scivolato per poi cadere per un centinaio di metri in un burrone.