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Multati per aver fatto sesso in auto, graziati dal giudice: “I finestrini erano coperti”

Erano stati multati per 5 mila euro dopo che una pattuglia della polizia municipale li aveva sorpresi ad amoreggiare in una strada della provincia di Foggia. La coppia ha però fatto ricorso e il giudice di pace lo ha accolto: “I finestrini erano completamente appannati e gli amanti erano parzialmente coperti da fogli di giornale”.
A cura di Biagio Chiariello
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Si sa che essere sorpresi a fare sesso in auto può costare caro. Soprattutto se sorpresi dalle forze dell’ordine. Dal punto di vista giuridico, anche se ci si apparta in un luogo isolato e non illuminato, si rischia infatti di andare incontro ad una multa salata. Grazie alla depenalizzazione del 2016, non si incorre più nel reato di atti osceni in luogo pubblico, ma la sanzione può essere pesantissima. Ma attenzione: solo se non si sono prese le dovute precauzioni.

Lo sa bene una coppia di fidanzati della provincia di Foggia, colti sul fatto da una pattuglia di vigili mentre amoreggiava in auto in una strada periferica della cittadina dove risiedono. Come evidenzia il quotidiano online locale L’Immediato, le loro inequivocabili effusioni d’amore gli sono costate una multa di 5.000 euro, ovvero la minima prevista dall’attuale normativa. I due hanno però deciso di impugnare la sanzione e sono stati graziati da un dal Giudice di Pace di Foggia che, ispirandosi ai principi stabiliti da una recente sentenza della Suprema Corte di Cassazione ( vedasi Cass. sent. n. 41731/2016), li ha sostanzialmente “assolti” visto che la loro vettura aveva i finestrini completamente appannati e gli amanti erano parzialmente coperti da fogli di giornale.

Sulla vicenda si è espresso anche l’avvocato Eugenio Gargiulo: è vero che in passato la giurisprudenza ha sempre considerato un reato fare sesso in un’auto in un luogo pubblico come può essere un parcheggio di un centro commerciale. Se però ciò avviene in una zona molto isolata, ad esempio un vicolo cieco o una piazzola di sosta, con le precauzioni sopracitate (i vetri oscurati dal giornale), un provvedimento come quello preso dal Giudice di Pace risulta “equo e corretto in quanto ha tenuto conto – dice Gargiulo – della situazione di oggettiva difficoltosa visibilità all’interno dell’abitacolo ‘incriminato’, premiando così il tentativo, seppur maldestro, della coppia di fidanzati di ‘oscurare’ la loro improvvisata ‘alcova’ con i classici fogli di giornale”.

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