Mostro Firenze, rinviata a giugno la revisione della condanna di Mario Vanni. Il nipote: “Era un bonaccione”

Rinviata al 13 giugno l'udienza per l'ammissione della richiesta di revisione dell'ergastolo di Mario Vanni, il postino di San Casciano morto nel 2009 e condannato per quattro delitti del Mostro di Firenze, il serial killer che tra il 1968 e il 1985 uccise otto coppie.
Lo hanno deciso i giudici della corte di appello di Genova, presieduta da Vincenzo Papillo, perché il pubblico ministero Alessandro Bogliolo non ha ancora finito di studiare i 34 faldoni trasmessi dai colleghi toscani. A presentare l'istanza, su incarico del nipote Paolo Vanni, sono stati gli avvocati Antonio Mazzeo e Valter Biscotti.

L'istanza dei due legali, circa 400 pagine con alcune integrazioni, ha superato il vaglio della "non manifesta infondatezza". La richiesta degli avvocati del nipote di Vanni s'incentra su una nuova consulenza di entomologia forense che anticipa di due giorni la data dell'ultimo della serie di delitti, quello degli Scopeti nel settembre del 1985.
Giancarlo Lotti, uno dei ‘compagni di merende', riferì di aver visto Pietro Pacciani e Vanni attaccare la tenda canadese dove si trovavano Nadine Mauriot e Jean Michel Kraveichvili la sera dell'8 settembre, la notte prima del ritrovamento dei cadaveri.

Ma la consulenza sulle larve di lucilia (un tipo di mosca, ndr) presenti nelle foto dei cadaveri, firmata da Fabiola Giusti e Stefano Vanin, afferma che gli insetti avevano raggiunto il terzo stadio di sviluppo, circostanza che secondo il pool di esperti impone la retrodatazione della morte dei due francesi alla notte tra venerdì 6 e sabato 7 settembre "con inizio della colonizzazione da parte dei ditteri la mattina di sabato 7 settembre 1985". Per i legali, questa rientra nel novero delle "nuove prove" previste dalla Cassazione per l'accesso all'istituto straordinario della revisione.
"È già un risultato che la procura generale genovese si sia presa del tempo per approfondire le carte. Accade raramente. Per la prima volta fuori da Firenze si discuterà il caso in maniera completa", ha detto l'avvocato Valter Biscotti dopo l'udienza.
"Ho l'impressione – sottolinea il collega Antonio Mazzeo – che la prova scientifica abbia un certo peso. Ci aspettiamo che il sostituto procuratore sostenga l'inammissibilità per mancanza del requisito della novità. Però il fatto che la prova scientifica provenga dal titolare della cattedra di entomologia forense dell'università di Genova non può passare inosservato. Voglio vedere nelle sue repliche scritte cosa dirà".

"A noi basterebbe che venisse ammessa una perizia entomologica forense della corte. – ha aggiunto – Se per caso smentisce i nostri periti, alziamo le braccia e ce ne andiamo. Ma se conferma, il discorso cambia e vuol dire che i poveri francesi sono morti due giorni prima rispetto a quello che ha detto Lotti".
"Voglio vedere se riesco a eliminare qualcosa da questa condanna. Mario era un bonaccione, bravissimo. Mostro di Firenze? Macché. Era una persona pacata, mite, paurosa. Piuttosto le ha prese. Non era come me, io sono sempre agitato".