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Guerra in Ucraina

Ucraina, Mosca si dice pronta a riprendere i negoziati, Kiev: “Cessate fuoco impossibile con truppe russe”

Il vice ministro degli Esteri russo, Andrei Rudenko, ha detto che la Russia è pronta tornare al tavolo della pace. Kiev: “Cessate il fuoco impossibile senza ritiro delle truppe russe”
A cura di Antonio Palma
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Mentre la guerra in Ucraina continua a fare vittime e feriti, si cerca di riallacciare i rapporti tra le due delegazioni di Kiev e Mosca, ormai da alcune settimane completamente interrotti, come confermato da entrambe le parti. Tra appelli al dialogo e alla pace a livello internazionale, oggi è intervenuto il vice ministro degli Esteri russo, Andrei Rudenko, sostenendo che la Russia è pronta tornare al tavolo della pace per discutere con l’Ucraina quando Kiev si dichiarerà pronta a farlo, ma senza condizioni.

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Rudenko accusa Kiev di aver interrotto i colloqui che andavano avanti in maniera informale sin dall’inizio della guerra, dopo i primi contatti faccia a faccia, ma sostiene che la Russia si siederà al tavolo delle trattative solo con fatti concreti su cui discutere. "L’Ucraina si è praticamente ritirata dai colloqui. Non siamo stati noi a far saltare il processo negoziale. La controparte ucraina ha impresso una pausa. Non appena esprimeranno la volontà di tornare al tavolo negoziale, la nostra risposta sarà ovviamente positiva” ha detto Rudenko citato dall'Agenzia Interfax. “Quel che più conta, è che ci siano cose da discutere" ha aggiunto però  il vice ministro degli Esteri russo parlando con i giornalisti a Mosca.

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Da Kiev per ora nessuna riposta diretta ma a chiarire alcuni unti ci ha pensato il consigliere presidenziale nonché membro della squadra negoziale ucraina, Mikhailo Podolyak. Secondo il consigliere di Zelensky, nessun trattativa è possibile con le truppe russe che occupano il territorio ucraino perché non serve alla pace ma sarebbe solo una tregua che porterebbe a una nuova guerra tra pochi anni.

"Non offriteci un cessate il fuoco, questo è impossibile senza il ritiro totale delle truppe russe. La società ucraina non è interessata a una nuova "Minsk" e al ritorno della guerra tra pochi anni" ha dichiarato infatti Podolyak, aggiungendo: "Fino a quando la Russia non sarà pronta a liberare completamente i territori occupati, la nostra squadra negoziale sarà composta da armi, sanzioni e denaro".

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“La Russia chiede la revoca delle sanzioni per lo sblocco dei porti ucraini ricattando il mondo con la crisi alimentare. Comportamento tipico di un paese terrorista che prende ostaggi e chiede un elicottero con i soldi. Non ci sono sciocchi. Se chiedono la revoca delle sanzioni, dobbiamo stringere il cappio” ha aggiunto Podoliak riferendosi alle stesse parole di Rudenko secondo il quale la Russia riaprirà l'accesso ai porti ucraini se l'Occidente eliminerà le sanzioni sull'export russo.

Rudenko ha affermato che la prima causa della crisi alimentare sono "le sanzioni imposte alla Russia da Stati Uniti e Ue, che ostacolano la libertà di commercio, in particolare di prodotti alimentari, tra cui il grano”. “Se vogliono una soluzione è necessario anche risolvere i problemi legati alla revoca delle restrizioni sanzionatorie imposte alle esportazioni russe", ha affermato Rudenko.

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