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Mosca: sequestrate le azioni dell’oligarca Yevtushenkov, nuovo caso Yukos?

La decisione della Corte dell’arbitrato di Mosca nei confronti del magnate già arrestato fa temere un nuovo caso Yukos.
A cura di Antonio Palma
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La Corte d'arbitrato di Mosca ha ordinato il sequestro immediato delle azioni della compagnia petrolifera Bashneft appartenenti all'oligarca russo Vladimir Yevtushenkov, già posto nei giorni scorsi agli arresti domiciliari. La notizia rilanciata dai media locali ha subito evocato il rischio di un nuovo caso Yukos, la storia che ha tristemente coinvolto l'ex oligarca Mikhail Khodorkovsky considerato tra gli uomini più ricchi della Russia prima di entrare in conflitto con il presidente Vladimir Putin. In effetti la storia di Vladimir Evtushenkov, l’oligarca a cui viene contestata la legittimità dell’acquisto della compagnia petrolifera Bashneft, assomiglia sempre di più alla storia di Khodorkovsky e della sua Yukos. In particolare Yevtushnekov è accusato di riciclaggio nell'ambito della privatizzazione della Bashneft, società che secondo alcuni osservatori sarebbe nel mirino del colosso statale Rosneft che già si è accaparrato la Yukos. Alla guida di Rosneft del resto c'è Igor Secin, uno dei principali alleati di Putin, e per questo sanzionato dagli Usa nell'ambito delle tensioni per il conflitto ucraino.

Ievtushenkov resterà ai domiciliari

Vladimir Ievtushenkov è considerato da Forbes il quindicesimo uomo più ricco della Russia, con una fortuna valutata intorno ai 9 miliardi di dollari. L'oligarca interpellato dai giudici si è dichiarato innocente ma la Procura generale di Mosca ha confermato i domiciliari spiegando di aver accertato "violazioni significative" della legge sulla privatizzazione degli asset di Stato. Bashneft infatti apparteneva al governo della regione russa del Bashkortostan, sugli Urali quando la holding di Yevtushenkov nel 2009 ne ha acquistato circa l'80% per 2,5 miliardi di dollari.  Yevtushenkov resterà agli arresti almeno fino a metà novembre in attsa del processo ma i suoi titoli in borsa intanto sono già crollati.

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