Morto l’orso Sandrino, addio alla mascotte del Parco Nazionale d’Abruzzo

Dopo quasi 34 anni il Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise dice addio all'orso Sandrino, l'animale diventato simbolo e mascotte dell'intero parco. Come annunciato dallo stesso Ente, Sandrino è morto mercoledì alla soglia dei 34 anni, un record per un orso che in natura spesso non arriva alla metà dei suoi anni. E pensare che l'animale, un esemplare di orso bruno marsicano, nell'agosto del 1982 era stato trovato e salvato dai guardia parco dopo che la madre, probabilmente non in grado di allevare tutta la cucciolata, lo aveva abbandonato al suo destino in quanto esemplare più debole. Gli addetti così si presero cura di quell'orsetto di pochi mesi disidratato, ammalato e sottopeso battezzandolo Sandrino in onore di Sandro Pertini, all'epoca presidente della Repubblica.
Dopo un lungo periodo presso il Centro di cura di Pescasseroli, Sandrino venne poi trasferito nell'area faunistica di Villavallelonga dove è divenuto un vero e proprio ‘ambasciatore' del Parco. Come spiega l'Ente, per oltre tre decenni è stato un simbolo "sia per la sua specie, permettendo a molti di conoscere più da vicino le caratteristiche dell'orso marsicano, sia per il Parco, che ne ha fatto, suo malgrado, un testimonial d'eccezione, diventando una vera e propria star con migliaia di fan e appassionati".
"L'esperienza di Sandrino, con tutte le luci e le ombre legate ai diversi punti di vista è stata però molto importante" per mettere a punto quelle procedure che hanno permesso la cura, la tutela e il tentativo di rilascio in natura di questi animali abbandonati e destinati a morte certa senza l'intervento dell'uomo, hanno spiegato dal Parco. Negli ultimi tempi l'orso aveva iniziato ad accusare gli acciacchi dell'età e per questo nel dicembre dello scorso anno era stato trasferito nuovamente al Centro di Pescasseroli, dove grazie alle cure del veterinario è stato possibile alleviare le sofferenze legate al fisiologico invecchiamento. "Ci piace pensare che Sandrino se n'è andato quando ha sentito che il suo sacrificio era servito a salvare altri orsi" hanno concluso dal Parco.