Morto Gerlando Alberti jr, il boss che uccise Graziella Campagna: la 17enne scoprì per errore la sua identità

È morto Gerlando Alberti jr, il boss condannato all'ergastolo per il rapimento e l'omicidio di Graziella Campagna, la 17enne uccisa nel 1985 a Villafranca Tirrena. L'uomo è deceduto a Palermo all'età di 78 anni dopo una lunga malattia.
La storia della 17enne Graziella Campagna
La ragazza era stiratrice in una lavanderia. Un giorno trovò nella tasca di una camicia un documento e un'agenda piena di nomi e contatti telefonici, scoprendo così la vera identità del boss latitante nel messinese.
Infatti, l'"ingegner Cannata", a cui apparteneva quell'indumento, altro non era che Gerlando Alberti jr. Graziella, sorella di un Carabiniere, poteva essere una minaccia per Cosa Nostra e per questo venne rapita.
Il 12 dicembre 1985, dopo aver finito di lavorare, la 17enne si diresse verso la fermata dell'autobus che era solita prendere. Quella sera, però, non ci salì e non rientrò a casa.
Il ritardo mise in allarme i familiari perché Graziella era solita tornare sempre allo stesso orario. Inizialmente, si pensò a una "fuitina" (una fuga con un ragazzo, ndr).
Un'ipotesi tuttavia priva di fondamento, visto che l'unica persona che poteva aver progetti con lei era in quel momento era a casa con la famiglia.
Il corpo, crivellato con cinque colpi di arma da fuoco, fu ritrovato due giorni dopo e riconosciuto dal fratello Pietro. L'uomo ha lottato per anni per ricostruire la verità sulla morte della sorella.
Chi era il boss Gerlando Alberti jr.: il processo per l'omicidio della 17enne
Il boss era nipote di Gerlando Alberti, "U paccarè", storico capomafia del quartiere palermitano di Porta Nuova morto il 1° febbraio del 2012 a 84 anni, agli arresti domiciliari.
L'uomo è stato processato a Messina per l'omicidio della 17enne, un procedimento lungo e con fasi complesse che si è chiuso definitivamente nel 2009 con la conferma in Cassazione della condanna. Alberti è stato condannato al carcere a vita insieme a Giovanni Sutera.