Morte Diana Canevarolo, il figlio convinto dell’omicidio: “Qualcuno l’ha fatto e non so perché”

Si infittisce il mistero relativo alla morte di Diana Canevarolo, 49enne trovata agonizzante nel giardino del condominio a Torri di Quartesolo. Le forze dell'ordine sono infatti arrivate sulla scena del crimine soltanto 5 ore dopo l'intervento dei familiari e del 118, perché la morte della donna era stata attribuita a una caduta accidentale, poi esclusa con l'autopsia.
In un primo momento, il figlio della donna, appena 19enne, avrebbe preso il cellulare della madre per allertare i soccorsi, passandolo poi al padre. La scena del crimine sarebbe quindi stata compromessa e nei prossimi giorni si procederà con l'analisi del telefono usato per chiamare i soccorsi.
"Mi ha svegliato mio padre, sono corso giù senza capire cosa stesse accadendo – ha ricordato il figlio della donna durante la trasmissione Dentro la Notizia, in onda sui canali Mediaset -. Ho trovato mia madre esanime e insieme a mio padre ho chiamato il 118″. Dopo il decesso della donna, il figlio 19enne ha fatto 3 interrogatori.
"Non li definivano tali – ha spiegato – perché non sono indagato". Il giovane, insieme al padre, verrà nuovamente ascoltato nei prossimi giorni. Nel frattempo si indaga su una possibile arma del delitto e sulla testimonianza fornita da un vicino che aveva riferito di aver sentito la 49enne litigare con un uomo sotto la finestra della sua abitazione poco prima di morire.
Il figlio della 49enne ha ribadito di essere convinto che la morte di Canevarolo sia avvenuta in seguito a un omicidio. "Ho pensato subito che fosse stato un omicidio, non so però chi possa averlo commesso e non so perché. Non aveva avuto litigi strani, non so se qualcuno potesse avercela con lei. Non sapere chi sia stato mi spaventa per tutte le persone che sono vicino a me" ha sottolineato il figlio della vittima, che nei prossimi giorni dovrà raccontare di nuovo la mattina del ritrovamento del delitto agli inquirenti