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Morta a 17 anni dopo febbre e mal di gola, Maria uccisa da polmonite fulminante secondo l’autopsia

Maria Elisa, la 17enne morta a Perugia nei giorni scorsi dopo aver manifestato mal di gola e febbre, sarebbe stata uccisa da una polmonite fulminante, come riferiscono i primi risultati dell’autopsia. Ma non c’entrerebbe il Covid-19 a cui era risultata negativa. Saranno fondamentali gli esami istologici per avere qualche informazione più certa sulle cause del decesso.
A cura di Ida Artiaco
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Maria Elia (foto Facebook)
Maria Elia (foto Facebook)

Una polmonite fulminante sarebbe la causa della morte di Maria Elia, la 17enne di Balanzano deceduta all'ospedale Santa Maria della misericordia di Perugia nei giorni scorsi. È quanto emerge dai primi risultati dell'autopsia effettuata sul corpo della giovane giovedì presso l’anatomia patologica del nosocomio perugino, dalla consulente incaricata dalla procura del capoluogo umbro. Non c'entrerebbe nulla il Covid-19, a cui la ragazza era risultata negativa dopo essersi sottoposta a tampone appena arrivata al pronto soccorso, ma sarebbe legata ad un mix fra un virus ed un batterio qual è lo stafilococco, secondo quanto riferisce il quotidiano Il Messaggero. All’esame autoptico hanno preso parte anche i consulenti incaricati dai familiari della studentessa all’Ipsia di Piscille, i dottori Carmine Gallo e Andrea Fornari. Gli stessi familiari sono assistiti dagli avvocati Nicodemo Gentile e Antonio Cozza.

Tuttavia, saranno fondamentali gli esami istologici per avere qualche informazione più certa sulle cause della morte. "Al momento i nostri periti non si sono sbilanciati, ci vorrà qualche giorno", sottolinea al Corriere della Sera l’avvocato della famiglia, Antonio Cozza.

L'ipotesi è, quindi, che il virus ed il batterio isolati dai sanitari possano aver innescato la grave polmonite bilaterale che ha ucciso Maria, che era arrivata in ospedale dopo aver manifestato mal di gola e febbre, oltre a difficoltà respiratorie. I sanitari del pronto soccorso perugino ne avevano subito disposto il ricovero in terapia intensiva, dove è stata intubata in ragione della gravità delle sue condizioni: lo shock settico sarebbe stato fatale, anche se in presenza di un quadro clinico di una ragazza perfettamente sana, che aveva iniziato a mostrare i primi sintomi di questa influenza solo da una settimana. Così, con il passare delle ore, la situazione è degenerata fino al decesso, avvenuto domenica scorsa, 36 ore dopo il suo arrivo nel nosocomio.

"Non vogliamo fiori ma la verità, perché solo la verità potrà rendere omaggio ai suoi sogni e al suo amore per la vita", aveva detto la famiglia, aggiungendo che la 17enne "stava bene, non era positiva al Covid e non aveva malattie pregresse". Intanto, continuano le indagini dopo che la Procura ha aperto un fascicolo per omicidio colposo contro ignoti sulla scorta della denuncia sporta dalla stessa famiglia ai carabinieri di Marsciano.

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