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Conflitto Israelo-Palestinese

Moni Ovadia: “In Israele un governo fascista che massacra i palestinesi. Perché l’Occidente tace?”

Moni Ovadia: “Quella israeliana è una classe dirigente fascista che umilia e massacra i palestinesi. E l’Occidente tace. Quelli che si battono il petto per la democrazia non hanno il coraggio di fiatare nei confronti di Israele”.
A cura di Davide Falcioni
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Ieri nove palestinesi sono stati uccisi dai soldati israeliani nel corso di un’operazione a Jenin, in Cisgiordania. Poche ore dopo, a seguito del lancio di due razzi dalla Striscia di Gaza verso la città di Ashkelon – entrambi intercettati ed abbattuti dal sistema di difesa aerea di Israele – i caccia e i droni dell’aviazione militare di Tel Aviv sono decollati ed hanno bombardato per tredici volte Gaza City.

Le violenze israeliane arrivano a poco meno di un mese dall’insediamento del sesto governo guidato da Benjamin Netanyahu, una compagine di estrema destra di cui fanno parte partiti e ministri dichiaratamente fascisti e omofobi. Itamar Ben Gvir è diventato Ministro della Sicurezza Nazionale ed è considerato l’astro nascente di quel Partito Sionista Religioso – compagine ultra reazionaria – al cui apice siede Bezalel Smotrich, ministro delle finanze, personaggio che ha dichiarato: "Sono fascista e omofobo, ma non lapiderò i gay".

Le violenze di queste settimane, dunque, vanno lette alla luce degli ultimi sviluppi politici israeliani. Fanpage.it ne ha parlato con Moni Ovadia, attore, musicista e scrittore di origini bulgare e di cultura ebraica.

Proteste dei palestinesi dopo la strage di Jenin
Proteste dei palestinesi dopo la strage di Jenin

Ieri 9 palestinesi uccisi a Jenin in quello che Al Jazeera ha definito il più grave massacro dall’inizio del 2021. Oggi bombe sulla Striscia di Gaza. Siamo alla vigilia di un’escalation?

È possibile e non mi stupirebbe affatto. Ogni pretesto per Israele è buono per declassare la condizione esistenziale dei palestinesi, in particolar modo dei gazawi. Qualche tempo fa Binyamin Gantz, ex capo di stato maggiore delle forze di difesa israeliane, si vantò di aver "riportato Gaza all'età della pietra". Il livello è questo. La verità è che quella di Israele è una classe dirigente ultra reazionaria, che non bisogna esitare a definire fascista, figlia di una sorta di psicopatologia che mira a rendere quello palestinese un popolo di paria che sopravvivono, e non vivono, in bantustan simili ai territori che il Sudafrica assegnava alle etnie nere all'epoca dell'apartheid. Cosa possiamo dire, se non che è un orrore senza limiti di fronte a cui l'Occidente tace. Quelli che si battono il petto per la democrazia non hanno il coraggio di fiatare nei confronti di Israele.

Circa un mese fa si è insediato il sesto governo guidato da Benjamin Netanyahu.Mentre il premier giurava centinaia di persone manifestavano piazza al grido: "Non vogliamo fascisti alla Knesset". Ci sono fascisti?

Hai voglia… Itamar Ben Gvir, Ministro della Sicurezza Nazionale, è un noto estremista di destra. Bezalel Smotrich, ministro delle finanze, si è addirittura dichiarato fascista e omofobo. I governi della destra israeliana hanno progressivamente imboccato una deriva fascista. E c'è ancora chi definisce quel Paese una democrazia. Ma quale democrazia? In Israele vivono 700mila coloni nelle terre di legittima proprietà dei palestinesi. Israele non pensa minimamente a raggiungere una pace equa e giusta, che porti vera sicurezza a tutti. Al contrario, sottomette e umilia il popolo palestinese.

Itamar Ben Gvir e Bezalel Smotrich, ministri del governo israeliano, sono anche dirigenti apicali del Partito Sionista Religioso. Che tipo di partito è?

Il sionismo religioso è qualcosa di spaventoso. Se credi di avere un diritto divino sulla terra non puoi che diventare un fanatico criminale. Ammesso che la Bibbia dica questo – e io lo contesto assolutamente – quello è un testo sacro, non un manuale di diritto internazionale. Israele da decenni fa leva sul vittimismo, ma da tempo siede nel salotto dei vincitori ed è armato fino ai denti.

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Come è stato possibile che un Paese come Israele si dotasse di un governo di estrema destra, con esponenti dichiaratamente fascisti?

Il fascismo è la deriva naturale del nazionalismo. Dopo le persecuzioni antisemite avvenute in Europa il sionismo si è presentato al mondo con questo slogan: "Una terra senza popolo per un popolo senza terra". Gli israeliani, quindi, non hanno mai visto i palestinesi, che quella terra in realtà la abitavano da secoli. E i palestinesi si sono visti arrivare addosso un altro popolo che ha detto loro: "Duemila anni fa questa terra era la nostra". I governi israeliani si sono sempre rifatti alla Dichiarazione Balfour del 1917, quella del governo britannico affermava di guardare con favore alla creazione di una "dimora nazionale per il popolo ebraico" in Palestina, allora parte dell'Impero ottomano. Ma ai palestinesi cosa doveva importargliene di cosa pensavano gli inglesi? Che legittimità aveva, un impero colonialista come la Gran Bretagna, ad attribuire terre agli israeliani? Nessuna.

È possibile la convivenza pacifica tra israeliani e palestinesi?

Tutti i governi israeliani, soprattutto quelli istituiti dopo la morte di Yitzhak Rabin, hanno fatto di tutto per creare una situazione nella quale fosse impossibile uno stato palestinese. Coloro che parlano della soluzione dei "due popoli e due stati" sono solo degli ipocriti. Tel Aviv si è mosso affinché fosse impossibile: 700mila coloni non permettono assolutamente una convivenza pacifica e sicura a nessuno. Per questo io sono un sostenitore della soluzione di un solo stato bi-nazionale che comprenda Israele, Cisgiordania e Striscia di Gaza, con il riconoscimento di cittadinanza e pari diritti per tutti gli abitanti, a prescindere da etnia o religione.

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Crimini di guerra, omicidi di attivisti e giornalisti palestinesi, bombardamenti sulla Striscia di Gaza, arresti e deportazioni anche di minorenni, politiche di apartheid. Perché Israele gode di impunità internazionale?

Israele è la foglia di fico dell'Occidente. Chi è il responsabile dello sterminio di 6 milioni di ebrei? I nazisti, certo, ma gli altri sono stati a guardare, li hanno lasciati fare per troppo tempo. Eppure si sarebbero potute salvare molte vite. Io stesso sono nato, e sono qui, perché la Bulgaria si è opposta alle deportazioni dei propri ebrei, così come la Danimarca e l'Albania. Altri non l'hanno fatto. Potevano essere salvati 6 milioni di ebrei? No, chiaramente, ma molti sì. La verità è che a quasi nessuno per molto tempo è importato nulla degli ebrei. Per questo oggi l'Occidente vive un forte senso di colpa e chiude gli occhi di fronte a qualsiasi abuso commesso da Israele.

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