Molfetta, uccide lo zio a colpi di pistola: “Mi aveva tagliato le gomme dell’auto”

Ha confessato il killer di Antonio Andriani, il pregiudicato 54enne freddato sabato sera nell'androne della sua abitazione, a Molfetta, in provincia di Bari. Si tratta di Crescenzio Bartoli, 43enne del posto, nipote della vittima. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, sulla base di quanto riferito dal 44enne, dietro l'omicidio ci sarebbero problemi personali tra i due, maturati nel corso degli ultimi due mesi.
I fatti sono avvenuti sabato sera: Bartoli, accompagnato in auto dalla moglie – che non poteva immaginare l’epilogo drammatico della vicenda – si sarebbe recato a casa di Andriani convinto che quest'ultimo – in un contesto di vessazioni e sgarbi che sarebbero andati avanti da qualche tempo. In particolare avrebbe rubato a Bartoli le reti da pesca – avesse forato le gomme della sua auto. Il 54enne, chiamato al citofono dal nipote, era quindi uscito di casa in pigiama e ciabatte. Ci sarebbe quindi stato un breve diverbio, in seguito alla quale è partito il colpo che ha raggiunto Andriani alla testa. Il 54enne, trasportato al Policlinico e sottoposto ad intervento chirurgico, è poi deceduto nella mattinata di domenica.
In sede di interrogatorio, il 44enne accusato di omicidio premeditato, ha detto d'essersi procurato casualmente l’arma da fuoco con la quale ha ammazzato lo zio, trovandola nascosta in un muretto a secco di un casolare di campagna. Il fermo nei confronti dell’uomo Bartoli, dopo indagini-lampo coordinate dal sostituto procuratore di turno Giovanni Lucio Vaira della Procura della Repubblica di Trani, è stato eseguito dai carabinieri della Compagnia di Molfetta. C’è da dire che Antonio Andriani in passato era stato legato al mondo dello spaccio di droga e per questo condannato a 15 anni di carcere.