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Molestata sul bus e pedinata in strada ma nessuno interviene, la denuncia di una giovane a Genova

A denunciare l’accaduto con un post sui social e poi in una lettera pubblica inviata al sindaco del capoluogo ligure al Governatore della regione, è una ragazza genovese di 23 anni che ha voluto così portare a conoscenza di tutti la terribile esperienza capitata a una sua cara amica. “Le istituzioni ci sono e non si girano dall’altra parte” hanno risposto il governatore Toti e il sindaco Bucci.
A cura di Antonio Palma
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Una giovane passeggera molesta sessualmente su un autobus di linea a Genova da uno sconosciuto che poi ha iniziato a seguirla anche in strada tra l'indifferenza generale nonostante le richieste di aiuto rivolte anche ad alcun autisti fermi al capolinea. A denunciare l'accaduto con un post sui social e poi in una lettera pubblica inviata a giornali locali, al sindaco del capoluogo ligure al Governatore della regione, è una ragazza genovese di 23 anni, Benedetta Castellaro, che ha voluto così portare a conoscenza di tutti la terribile esperienza capitata a una sua cara amica di nome Kimberly. L'accaduto risale al mattino di martedì scorso mentre la vittima delle molestie era bordo di un autobus Amt della linea sette.

Secondo il racconto della ragazza, un uomo si è avvicinato alla giovane sul mezzo pubblico e ha iniziato a masturbarsi. La giovane è scesa subito dal bus e ha chiesto aiuto a tre autisti fermi che però non sarebbero intervenuti. Il molestatore quindi l'avrebbe seguita indisturbato pedinandola fino a quando la ragazza non è entrata in una caserma dei carabinieri per denunciare l'accaduto. Il terribile racconto ha incoraggiamento decine di altre ragazze a raccontare anche le loro altrettanto tremendi esperienze di vittime di molestie  spesso avvenute  proprio sui mezzi pubblici. Episodi di "Molestie, violenze, stalking, inseguimenti. Episodi simili a quelli di cui ho scritto nella lettera inviata al sindaco di Genova, Marco Bucci, al presidente della Regione, Toti, e alle redazioni dei giornali" ha spiegato la 23enne ligure , aggiungendo: "Non mi aspetto che le cose cambino dall’oggi al domani ma queste persone devono sapere che c’è un problema ed è necessario che facciano qualcosa per risolverlo. Delle denunce non ci fidiamo più".

"Le istituzioni ci sono e non si girano dall'altra parte. È questo che io e il sindaco Bucci vogliamo rispondere a Kimberly e a tutte le ragazze che hanno subito molestie sull'autobus o in qualsiasi altra circostanza, spesso nell'indifferenza generale. Abbiamo letto con attenzione la lettera che ci è arrivata da Benedetta, con la testimonianza della sua amica Kimberly e quella di altre giovani donne, che hanno avuto il coraggio di pubblicare la loro storia e di denunciarla. Siamo al loro fianco e continueremo con ancora più forza il lavoro per cercare di sensibilizzare, prevenire e aiutare le vittime: negli ultimi 5 anni abbiamo destinato 900 mila euro di finanziamenti regionali per i centri antiviolenza, che aiutano ogni giorno tante donne e non si sono fermati neanche durante la pandemia. E lavoreremo per aumentare la vigilanza, sia sui mezzi pubblici che nei luoghi di lavoro e di incontro. Ogni forma di violenza, dentro e fuori dalle mura domestiche, va condannata e punita. E tutti, dai cittadini alle forze dell’ordine fino alle istituzioni, dobbiamo impegnarci in prima persona in questa battaglia perché l’indifferenza è l’alleata più pericolosa di odio, paura, violenza. Noi ci siamo!" ha scritto il governatore Toti. Dall'azienda di trasporto invece fanno sapere che da tempo sono attenti al tema della sicurezza a bordo dei propri mezzi. Per monitorare e gestire le possibili situazioni rischiose che possono presentarsi sui mezzi pubblici, l’azienda dispone di un sistema di telecamere con registrazione collocate a bordo".

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