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Modena, uccisa e poi data alle fiamme: il marito di Ghizlan El Hadraoui condannato a 30 anni

È stato condannato a 30 anni di carcere Khalil Laamane, 51 anni, marocchino, per aver ucciso e poi dato alle fiamme nel febbraio 2019 la moglie Ghizlan El Hadraoui, 38 anni, trovata carbonizzata nella sua auto a Modena. La coppia che era in procinto di separarsi aveva due figli e la donna aveva denunciato il marito un mese prima dell’omicidio per maltrattamenti.
A cura di Chiara Ammendola
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Ghizlan El Hadraoui
Ghizlan El Hadraoui

L'ha uccisa con quattro coltellate alla schiena, poi ha dato fuoco al suo corpo. Lei, Ghizlan El Hadraoui, 38 anni, era sua moglie oltre che la madre dei suoi due figli. Era il mese di febbraio del 2019. Modena. Ora, a distanza di più di due anni, è arrivata la sentenza di condanna per Khalil Laamane, 51 anni, marocchino: 30 anni di carcere per omicidio volontario e occultamento di cadavere. L'uomo era presente in aula e ha ascoltato la sentenza del processo avvenuto con rito abbreviato e che è stato è stato rifatto su ordine della Cassazione, dopo una prima condanna a 22 anni.

Il 30 gennaio del 2020 Khalil Laamane era stato condannato a 22 anni di carcere dal tribunale di Modena che aveva disposto un risarcimento di 500mila euro a testa per i due figli della coppia, di 20mila per i fratelli della vittima e una provvisionale di 5.000 euro per la Casa delle donne che si è costituita parte civile nel processo. Poi il nuovo processo concluso ieri con la sentenza di condanna a 30 anni per la quale la difesa dell'uomo ha annunciato il ricorso in appello.

L'omicidio si è consumato a Modena, sotto casa della vittima dove la donna fu aggredita a coltellate dal marito nella sua auto che fu poi data alle fiamme, probabilmente con l'intento di occultare il delitto. Il corpo martoriato e carbonizzato di Ghizlan fu rivenuto in via Cavazza, per caso, da un carabinieri che perlustrava la zona. Laamane non ha mai ammesso quanto accaduto né si è assunto responsabilità circa l'omicidio della moglie, raccontando invece di un forte stato di depressione in cui era sprofondato dopo la decisione della moglie di separarsi da lui. I due non erano ancora divorziato ma la donna aveva denunciato l'uomo un mese prima della sua morte per maltrattamenti.

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